Carissime/i,
vi propongo un’iniziativa clamorosa di “resistenza umana”. Da quando si è insediato, il ministro Brunetta non ha perso occasione di insultare i lavoratori del pubblico impiego, utilizzando dati taroccati sull’assenteismo e proponendo “riforme” che esistono già da molti anni. Di fatto la sua crociata si è manifestata concretamente in una “Tassa sulla malattia” che colpisce non il fannullone, ma l’ammalato.
Nell’ultima esternazione, che trovi in allegato, il Brunetta si è lanciato in trucide ed offensive espressioni nei confronti dei lavoratori pubblici, come: “(La riforma) è il bastone in mano al cittadino…se non riceve quel bene o quel servizio secondo lo standard, può dire al funzionario: io ti faccio un mazzo così”.
Non so voi, ma io ho deciso che ha superato il segno. Pertanto, assecondando la mia indignazione di cittadino, ho chiesto al “mio” avvocato di predisporre un esposto/denuncia alla Procura della Repubblica.
L’esposto serve a “segnalare” alla Procura un avvenuto reato. Nel nostro caso si tratta del reato di minaccia e di istigazione alla minaccia.
La Procura, ricevuto l’esposto, lo valuta e decide se aprire o no un’indagine.
DI SEGUITO TROVI L’ESPOSTO ARRICCHITO DA ALCUNE OSSERVAZIONI, OPERA DELL’AVVOCATO FENOS ALBERTO.
PROCURA DELLA REPUBBLICA DI PORDENONE
Atto di esposto/denuncia
I sottoscritti deducono quanto segue.
In occasione della presentazione di una prossima novella legislativa,
il Ministro della Pubblica Funzione Renato Brunetta, nel descrivere alcuni strumenti
che a suo dire il cittadino avrebbe in sua facoltà per pretendere l’ottenimento della prestazione da parte del dipendente pubblico, ha affermato: . «E’ la più grande riforma della legislatura – dichiara Brunetta – è il bastone in mano al cittadino. Lo standard diventa esigibile e se il cittadino non riceve quel bene o quel servizio secondo lo standard, può dire al funzionario “io ti faccio un mazzo così”(v.articolo allegato)».
Ora, l’espressione “ti faccio un mazzo così” integra pacificamente il delitto di minaccia previsto dall’art. 612 c.p.
e il comportamento del Ministro è diretto inequivocabilmente ad esortare il cittadino a commettere un reato.
Per tali ragioni, si domanda se tale condotta costituisce “Istigazione a delinquere” reato descritto all’art. 414, primo comma n°1) c.p. nel quale è prevista una pena da uno a cinque anni, trattandosi la minaccia di un delitto.
Con osservanza.
“Nome Cognome, data di nascita … e firma davanti allo sportello
La firma deve avvenire davanti al funzionario del Tribunale.
L’azione potrebbe essere eclatante, con convocazione di stampa e tv.
Quello che dice Brunetta, poi, sono sciocchezze siderali:
-i medici che redigono certificati falsi per le malattie sono già puniti con il falso ideologico previsto all’art.479 (da uno a sei anni …);
-i dipendenti che ne approfittano possono già essere licenziati e tenuti a risarcire il danno (per altro questa condotta è pure reato, truffa aggravata ai danni dell’Inps che paga la malattia …)
-chi è stato condannato per delitti contro la pubblica amministrazione già può essere licenziato (è una norma del 2001 …).
Io firmerò l’esposto in ogni caso, ma penso che quante più saranno le firme tanto più aumenteranno le possibilità di successo.
Comunicatemi l’adesione e decidiamo assieme un giorno in cui, in massa, porteremo l’esposto in Procura, convocando stampa e tv.
Vogliamoci bene, facciamoci un bel regalo!
Natale Sorrentino
L’articolo tratto da Il Messaggero sulla riforma Brunetta
Il documento con l’esposto contro il Ministro Brunetta da scaricare, stampare e compilare (qui la versione “Pordenone”)
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Quello che dice Brunetta, poi, sono sciocchezze siderali:
-i medici che redigono certificati falsi per le malattie sono già puniti con il falso ideologico previsto all’art.479 (da uno a sei anni …);
-i dipendenti che ne approfittano possono già essere licenziati e tenuti a risarcire il danno (per altro questa condotta è pure reato, truffa aggravata ai danni dell’Inps che paga la malattia …)
-chi è stato condannato per delitti contro la pubblica amministrazione già può essere licenziato (è una norma del 2001 …).
Io firmerò l’esposto in ogni caso, ma penso che quante più saranno le firme tanto più aumenteranno le possibilità di successo.
I medici che redigono certificati falsi sono puniti solo quando scoperti
I dipendenti che ne approfittano possono già essere licenziati. Non è vero; non vengono pagati solo per i giorni in cui sono stati assenti e licenziati solo dopo reiterate assenze.
Chi è stato condannato per delitti contro la pubblica amministrazione già può essere licenziato (è una norma del 2001 …) e quindi non lavora più per la PA quindi non può più commettere delitti contro la PA.
Di Brunetta o del Circolo di Cordenons a me non frega nulla ma non raccontate balle!!!!!!!
Questo mi può dar fastidio più di Brubetta
Quando liberi cittadini interagiscono e discutono civilmente, è sempre un fatto positivo. Quindi, Antonio, la ringrazio per le sue critiche e provo ad abbozzare una risposta, sperando di farle cosa gradita. Poi, ovviamente, lei può legittimamente rimanere sulle sue posizioni. In generale ritengo che nessuna riforma della PA sarà mai possibile, se il ministro che la propone per un anno e mezzo insiste nell’insultare e nell’offendere i dipendenti pubblici, additandoli come bersaglio alla pubblica opinione e, infine, minacciandoli.
1) Ovviamente qualsiasi reato è punibile SOLO quando viene scoperto, così pure il falso certificato medico. Penso che nemmeno il ministro voglia punire il medico “a priori”, pur considerando i lavoratori della PA “fannulloni” e, quindi, i certificati falsi “a prescindere”.
2) Anche attualmente il dipendente può essere licenziato, dopo reiterate assenze e, aggiungo,dopo una sequenza di richiami verbali, scritti, ufficiali. Il fatto che non avviene quasi mai, vuol dire che i dirigenti che li scoprono non fanno fino in fondo il loro dovere.
3) Quando un dipendente in servizio subisce una condanna definitiva per reati contro la PA, viene licenziato. E’ ovvio che DOPO non può più commettere reati contro la PA, per fortuna. Però l’ha fatto, PRIMA. Quindi non comprendo la sua ultima osservazione.
A me interessa molto la mia dignità.
Cordiali saluti
Natale Sorrentino
Riprendo l’inizio della sua precedente risposta…In generale ritengo che nessuna riforma della PA sarà mai possibile,se il ministro che la propone per un anno e mezzo insiste nell’insultare e nell’offendere i dipendenti pubblici, ……sinceramente penso che nemmeno un atteggiamento contrapposto in modo così frontale possa aiutare lo sviluppo della riforma. Gli “scansafatiche”, purtroppo, si trovano ovunque ma mi sembra che la sua presa di posizione sia davvero estrema più o meno quanto quella del ministro che lei così duramente critica. Negare che tanti cittadini utenti della PA siano scontenti del livello qualitativo dei servizi e delle persone che li erogano mi sembra davvero lontano dalla realtà. La critica di Brunetta è dura, forse troppo, e anche un pò generica, ma credo che chi con dedizione svolge il proprio lavoro e ha prima di tutto a mente che lavorare è tanto un diritto quanto un dovere, non abbia nulla da temere dalle “riforme” che chi lavora nel privato o svolge lavoro autonomo conosce da sempre senza per questo coinvolgere addirittura la magistratura.
La saluto cordialmente
Proprio perchè consapevole di aver svolto il mio ruolo al servizio dei cittadini con dedizione, impegno e professionalità, mi sento la coscienza talmente limpida da rifiutare di essere messo, dal ministro, nel tritacarne dei luoghi comuni, come “fannullone”. Sono d’accordo con lei circa lo scontento di tanti utenti delle PA e sono altrettanto d’accordo con il ministro circa l’inderogabile necessità di una “riforma” che porti maggiore efficienza e professionalità nel servizio erogato agli utenti. Ma non sono d’accordo sulla “propaganda” del ministro che, alla ricerca di facile consenso, offre all’opinione pubblica i lavoratori, senza distinzioni, delle PA come viitime sacrificali, in quanto scansafatiche e rubastipendi. In tal senso il ministro ha trovato una porta già aperta, in quanto esisteva già una diffusa (non sempre giustificata) convinzione in tal senso…un “luogo comune”, appunto. sarebbe lo stesso che affermare :” I politici sono TUTTI ladri”, oppure, “I preti sono TUTTI pedofili”…eccetera. Ovviamente ci sono politici che si dedicano alla cosa pubblica in modo onesto e trasparente e preti che assumono il vangelo come regola di vita. Nella mia vita ho, come tutti, avuto a che fare con il “privato” e, mi creda, le inefficienze, gli sprechi, le furbizie, per non parlare della disonestà, non hanno nulla da invidiare quello che accade nelle PA. Ultimamente la banca (privata) che utilizzo per accreditare il mio stipendio, mi ha proposto un “affare”, un investimento sicuro…siccome non mi frega niente di queste robe, non ho neppure risposto, ma poco dopo ho letto su un quotidiano che la stessa banca aveva ancora 400 MILIONI di euro in DERIVATI. Stavano tentando di piazzarli e, credo, riusciranno a fregare altre migliaia di poveri risparmiatori. Tutto come prima…e non mi pare che ministri o opinione pubblica si siano mobilitati per restituire efficienza al sistema e trasparenza al sistema bancario (privato).Vogliamo parlare anche delle cliniche private? A me pare che un ventennio di “privato è bello” è stato, purtroppo clamorosamente smentito dalla dura realtà. Cito da ultimo l’esempio degli “autovelox” che i comuni hanno dato in gestione a privati…con i risultati truffaldini che lei certamente conosce. Infine mi consenta una riflessione. Se il ministro, nella sua intervista avesse dichiarato:” Se il cittadino non riceve uno standard di qualità previsto per quel servizio, potrà, in base al comma…dell’art…..segnalare al dirigente di quel settore…il nominativo dell’impiegato…”, non avrei avuto, nonostante gli insulti già ricevuti, nulla da eccepire. Ma io,come mi hanno confermato centinaia di messaggi, mi sono sentito anche “minacciato”. Ed ho deciso che la mia dignità doveva essere preservata, per continuare a svolgere il mio lavoro con dedizione, per continuare ad essere, per i miei figli, un padre esemplare e non uno additato alle minacce dei cittadini dal “suo” ministro, in quanto “fannulone” . Da un tale ministro non mi aspetto nulla di buono, però posso e devo pretendere “rispetto” e “buona educazione”.
La ringrazio per l’attenzione e la saluto altrettanto cordialmente
Natale Sorrentino