di Natale Sorrentino
Sul Gazzettino di oggi, domenica delle Palme, leggo di un ulteriore accanimento leghista nei confronti degli Ambulatori per stranieri. All’ipotesi Che il Comune di Pordenone “trovi” una sede per l’ambulatorio, i leghisti locali hanno minacciato di presidiare il locale per denunciare i clandestini. Bene. Ritengo che la misura sia colma.
Si tratta degli stessi individui che un paio di mesi fa si stracciavano, in modo strumentale, le vesti per il Crocifisso, lo stesso Crocifisso simbolo degli “ultimi”, dei poveri, degli emarginati, dei lebbrosi, delle prostitute, perchè per Loro è il regno dei cieli, perchè incolpevolmente vengono crocifissi tutti i giorni da fame, sete, malattie, guerre, epidemie.
Più modestamente vorrei battermi per un regno della Terra e meno duro e ostile per questi nostri sfortunati fratelli, anche perchè tutelare la loro salute serve a tutelare la salute di tutti. Dobbiamo reagire… Non possiamo continuare a fare “filosofia” di fronte ad atteggiamenti disumani e fascisti. Faccio una proposta a tutti. Intanto mi piacerebbe che i partiti di centrosinistra e di sinistra mettessero a disposizione le loro sedi per l’ambulatorio. E lo stesso potrebbero fare i sindacati, le associazioni di volontariato, i medici con i loro studi, privati cttadini… Inondiamo i giornali locali con centinaia di proposte disponibilità… Che ne dite? Attendo fiducioso tante adesioni.
Intanto metto a disposizione la mia abitazione.
Di sicuro dobbiamo dare visibilità alla barbarie leghista che è negazione dei più elementari diritti umani e nel contempo un assurdo logico: le potenziali malattie di cui potrebbero essere portatori i clandestini, sono un pericolo per tutti (compresi gli stessi leghisti).
Non dobbiamo strumentalizzare la religione per condurre questa battaglia di civiltà, ma mettere in luce l’evidente contraddizione che c’è tra la chiusura degli ambulatori e la strenua difesa dei crocifissi da parte leghista, certamente si.
A livello istituzionale è necessario fare un ordine del giorno di censura del provvedimento e di pressione perchè gli ambulatori vengano riaperti.
A questo vale la pena aggiungere un appuntamento pubblico che spieghi cosa sta succedendo e perchè sia un errore colossale chiudere un servizio che è a tutela della salute e sicurezza di tutti.