Vi ricordate, all’indomani della vittoria della Polverini in Lazio, che Striscia la notizia mandò in onda un filmato dove si vedeva chiaramente il sindaco di Latina, Vincenzo Zaccheo, chiedere alla Polverini “non ti dimenticare delle mie figlie! E soprattutto, ti prego, non appaltare più a Fazzone“? Ecco, pare che quel filmato sia stato taroccato e Striscia ha mandato in onda un falso. All’indomani della trasmissione tutti i consiglieri del comune laziale diedero le dimissioni facendo cadere la giunta e il sindaco, ma dall’articolo di Bonini si notano alcune cose molto strane: passano tre settimane dal girato alla messa in onda; Fazzone qualche giorno prima aveva invitato alcuni consiglieri Pdl a inviare una preventiva lettera di dimissioni ad un notaio se Zaccheo non avesse accettato le condizioni dello stesso Fazzone; il giorno dopo la messa in onda Striscia ritratta spiegando che, forse, Zaccheo non avrebbe detto “Non ti dimenticare delle mie figlie” bensì “Ricordati di vede’ Fini”
Sotto il video di Striscia con le parole del sindaco poco chiare nella parte destinata alla raccomandazione per le figlie, ma abbastanza esplicita sulla richiesta di non appaltare più a Fazzone.
Secondo quanto riportato da Repubblica, una delle figlie di Zaccheo, che di professione fa l’avvocato
Chiede a “Striscia” copia del girato del 29 marzo, anche se ottiene soltanto il dvd con la puntata che è stata trasmessa il 14 aprile. Quindi, dispone una perizia giurata sulle immagini e il sonoro. L’esame fonico stabilisce che Zaccheo non ha pronunciato la frase «non ti dimenticare le mie figlie». Zaccheo ha detto: «Non ti dimenticare degli impegni». La trascrizione andata in onda è dunque una manipolazione. Dice oggi l’ex sindaco: «Io non so chi ha voluto farmi fuori in questo modo. Ma sono abbastanza certo del perché. Perché ho sempre combattuto chi fa politica con metodi mafiosi. Aggiungo una cosa: prima di quel video ho saputo di essere stato pedinato per mesi. E a farlo non sono state né le forze dell’ordine, né la polizia giudiziaria. È la dimostrazione che questa operazione rispondeva a un disegno politico».
Che in tutto questo ci sia lo zampino di qualche pesce grosso è facilmente comprensibile, però sembra addirittura l’antipasto kitsch dello scontro Fini-Berlusconi esploso qualche mese dopo…
(Giacomo Lagona)