Un governo comprato

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10 pensieri su “Un governo comprato

      1. Luigi

        Faccia i nomi io non voto Berlusconi ma e ora di essere seri, anche per rispetto di chi vota . Voi pubblicamente denunciate la compra vendita fate nomi e cognomi e noi ne terremo conto alle prossime elezioni.

  1. dan

    Siete smemorati, ma se siete voi i maestri dell’acquisto di parlamentari, non 1 o 2 ma 30 ed appoggiarono il governo D’Alema. Fù una vera e propria campagna acquisti con tanto di compensi, e posti assicurati. Ma se ultimamente avete assicurato la poltrona a FOLLINI e MOGLIE (sovraintentenda dei beni artistici)
    Prima di fare figuracce studiate un po’ di storia politica, sembra che vivete nel paese delle meraviglie.

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    1. Redazione Autore articolo

      Vediamo se siamo smemorati oppure, come al solito, fai solo scialba demagogia senza documentarti bene dei fatti.
      Dunque:
      1) i governi D’Alema furono due, il primo dal 21 ottobre 1998 al 22 dicembre 1999, per un totale di 427 giorni – 1 anno, 2 mesi e 1 giorno era formato dai Democratici di Sinistra (DS), Presidente del Consiglio, 7 ministri e 22 sottosegretari; dal Partito Popolare Italiano (PPI), Vicepresidente del Consiglio, 5 ministri, 11 sottosegretari; da Rinnovamento Italiano (RI), 2 ministri e 5 sottosegretari; dal Partito dei Comunisti Italiani (PdCI), 2 ministri e 3 sottosegretari; dalla Federazione dei Verdi (FdV), 2 ministri e 3 sottosegretari; dai Socialisti Democratici Italiani (SDI), 1 ministro e 2 sottosegretari; dall’Unione Democratica per la Repubblica (UDR), 3 ministri e 8 sottosegretari; dagli Indipendenti, 3 ministri e 5 sottosegretari.
      Aveva come Vicepresidente Sergio Mattarella (PPI), e poi i ministri e i sottosegretari Franco Bassanini (DS), Marco Minniti (DS), Gianclaudio Bressa (PPI), Elena Montecchi (DS), Katia Bellillo (PdCI), Angelo Piazza (SDI), Laura Balbo (Verdi), Enrico Letta (PPI), Gian Guido Folloni (UDR), Giuliano Amato (Indipendente), Antonio Maccanico (I Democratici), Livia Turco (DS), Lamberto Dini (RI), Valentino Martelli (UDR), Umberto Ranieri (DS), Rino Serri (DS), Patrizia Toia (PPI), Rosa Russo Iervolino (PPI), Franco Barberi (Indipendente), Alberto La Volpe (SDI), Diego Masi (UDR, fino al 10/03/99), Alberto Gaetano Maritati (DS), Giannicola Sinisi (PPI), Adriana Vigneri (DS), Oliviero Diliberto (PdCI), Giuseppe Ayala (DS), Franco Corleone (FdV), Marianna Li Calzi (RI), Maretta Scoca (UDR), Carlo Azeglio Ciampi (Indipendente), Stefano Cusumano (UDR), Natale D’Amico (RI), Dino Piero Giarda (Indipendente), Laura Pennacchi (DS), Giorgio Macciotta (Ds), Roberto Pinza (PPI), Bruno Solaroli (DS), Vincenzo Visco (DS), Ferdinando De Franciscis (PPI), Fausto Vigevani (DS), Gian Franco Schietroma (SDI), Carlo Scognamiglio (UDR), Fabrizio Abbate (PPI), Massimo Brutti (DS), Paolo Guerrini (PdCI), Gianni Rivera (RI), Luigi Berlinguer (DS), Teresio Delfino (UDR), Nadia Masini (DS), Carla Rocchi (FdV), Sergio Zoppi (PPI), Enrico Micheli (PPI), Antonio Bargone (Ds), Mauro Fabris (UDR), Gianni Francesco Mattioli (FdV), Paolo De Castro (Indipendente), Roberto Borroni (DS), Nicola Fusillo (PPI), Tiziano Treu (RI), Giordano Angelini (DS), Luca Danese (UDR), Salvatore Cardinale (UDR), Vincenzo Maria Vita (DS), Michele Lauria (PPI), Pier Luigi Bersani (DS), Umberto Carpi (DS), Gianfranco Morgando (PPI), Antonio Bassolino (DS), Cesare Salvi (DS), Claudio Caron (PdCI), Bianca Maria Fiorillo (RI), Raffaele Morese (Indipendente), Luigi Viviani (DS), Piero Fassino (DS), Antonello Cabras (DS), Rosy Bindi (PPI), Monica Bettoni Brandani (DS), Antonino Mangiacavallo (RI), Giovanna Melandri (DS), Giampaolo D’Andrea (PPI), Agazio Loiero (UDR), Edoardo Ronchi (FdV), Valerio Calzolaio (DS), Ortensio Zecchino (PPI), Antonino Cuffaro (PdCI), Luciano Guerzoni (DS).

      Il secondo rimase in carica dal 22 dicembre 1999 al 25 aprile 2000, per un totale di 125 giorni, ovvero 4 mesi e 3 giorni. Era formato dai Democratici di Sinistra (DS), Presidente del Consiglio, 8 ministri e 19 sottosegretari, dal Partito Popolare Italiano (PPI), 6 ministri e 14 sottosegretari, da I Democratici (Dem), 3 ministri e 8 sottosegretari, dal Partito dei Comunisti Italiani (PdCI), 2 ministri e 3 sottosegretari, dal Rinnovamento Italiano (RI), 1 ministro e 5 sottosegretari, dalla Federazione dei Verdi (FdV), 1 ministro e 3 sottosegretari, dall’Unione Democratici per l’Europa (UDEur), 2 ministri e 5 sottosegretari, e dagli Indipendenti, 2 ministri e 5 sottosegretari. Questi i ministri e i sottosegretari: Enrico Micheli (PPI), Marco Minniti (DS), Elena Montecchi (DS), Luciano Caveri (UV), Raffaele Cananzi (PPI), Adriana Vigneri (DS), Dario Franceschini (PPI), Stefano Passigli (DS), Katia Bellillo (PdCI), Franco Bassanini (DS), Laura Balbo (Indipendente), Patrizia Toia (PPI), Agazio Loiero (UDEur), Antonio Maccanico (Dem), Livia Turco (DS), Lamberto Dini (RI), Franco Danieli (Dem), Umberto Ranieri (DS), Rino Serri (DS), Aniello Palumbo (PPI), Enzo Bianco (Dem), Franco Barberi (Indipendente), Massimo Brutti (DS), Ombretta Fumagalli Carulli (RI), Severino Lavagnini (PPI), Alberto Gaetano Maritati (DS), Oliviero Diliberto (PdCI), Giuseppe Ayala (DS), Franco Corleone (FdV), Marianna Li Calzi (RI), Rocco Maggi (Dem), Giuliano Amato (Indipendente), Ferdinando De Franciscis (PPI), Dino Piero Giarda (Indipendente), Giorgio Macciotta (PDS), Romano Misserville (UDEur), Roberto Pinza (PPI), Bruno Solaroli (DS), Vincenzo Visco (DS), Natale D’Amico (RI), Alfiero Grandi (DS), Mauro Fabris (UDEur), Armando Veneto (PPI), Sergio Mattarella (PPI), Luigi Berlinguer (DS), Giuseppe Gambale (Dem), Nadia Masini (DS), Giovanni Polidoro (PPI), Carla Rocchi (FdV), Willer Bordon (Dem), Antonio Bargone (Indipendente), Mauro Fabris (UDEur), Armando Veneto (PPI), Gianni Francesco Mattioli (FdV), Salvatore Ladu (PPI), Paolo De Castro (Dem), Roberto Borroni (DS), Aniello Di Nardo (Dem), Pier Luigi Bersani (DS), Giordano Angelini (DS), Luca Danese (UDEur), Mario Occhipinti (Dem), Salvatore Cardinale (UDEur), Vincenzo Maria Vita (DS), Michele Lauria (PPI), Enrico Letta (PPI), Gabriele Cimadoro (Dem), Lanfranco Turci (DS), Gianfranco Morgando (PPI), Aniello Palumbo (PPI), Cesare Salvi (DS), Claudio Caron (PdCI), Adolfo Manis (RI), Raffaele Morese (Indipendente), Rosario Olivo (DS), Piero Fassino (DS), Silvia Barbieri (DS), Gianfranco Morgando (PPI), Aniello Palumbo (PPI), Rosy Bindi (PPI), Monica Bettoni Brandani (DS), Fabio Di Capua (DS), Antonino Mangiacavallo (RI), Giovanna Melandri (DS), Giampaolo D’Andrea (PPI), Maretta Scoca (UDEur), Adriana Vigneri (DS), Edo Ronchi (FdV), Valerio Calzolaio (DS), Nicola Fusillo (PPI), Ortensio Zecchino (PPI), Antonino Cuffaro (PdCI), Luciano Guerzoni (DS), Vincenzo Sica (Dem).

      Accidenti, è proprio vero: tutta gente di destra comprata con soldi e ministeri…

      2) La moglie di Follini, l’architetto Elisabetta Spitz, è stata nominata direttore dell’Agenzia del demanio, sotto stretto controllo del Ministero dell’Economia e delle Finanze, la prima volta durante il governo D’Alema nell’aprile del 2000 con Visco ministro; è stata riconfermata nel 2004 durante il governo Berlusconi con Tremonti ministro; ed è stata riconfermata per la terza volta nel 2007 durante l’ultimo governo Prodi con Padoa Schioppa ministro.
      Credo che più bipartizan di questo ve ne è poche.

      Per cui, caro dan, quando fai allusioni “strane” cerca prima di documentarti meglio 😀
      Ciao

      Rispondi
    1. Redazione Autore articolo

      Luigi no, per favore, siamo solo a lavorare come tutti e il tempo è quello che è.
      Per quanto riguarda i nomi, non c’è bisogno che li rifacciamo in questa sede dato che tutti i giornali li hanno già fatto e qualcuno ha addirittura denominato questo governo “Governo Scilipoti”. Per cui le basterà leggere la pagina politica di uno dei tanti giornali usciti in questi giorni.
      Grazie per il commento.

      Rispondi
  2. Luigi

    non disturbi D’lema non parli della pre storia .
    Voi avete affermato,che ieri non 100 anni fa il governo ha fatto una compra vendita di voti io
    vi ho solo chiesto le prove se le avete, e se si publicatele senza paura che tutti noi siamo con voi .
    La prego di non parlare il politichese guardiamo la realta’ di oggi che’e gia’ molto pesante e grave, lasci stare per una volta la propaganda e incominciamo per una volta a fare gl’interessidei citadini e non dei partiti questo vale a destra e a sinistra.

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  3. Luca Bagatin

    Mah, comprati, non comprati…..Come se con questa legge elettorale ci fosse democrazia e nessuno facesse caso al fatto che qualcuno avrà pur “comprato” il suo seggio prima delle elezioni.

    PS: D’Alema si resse anche con i voti dell’Udr di Cossiga che certo non era sinistra (con ciò non voglio lanciare invettive, semplicemente ricordare che il nostro sistema politico prevede anche la possibilità di tenere in piedi un governo indipendentemente dal “colore” politico).

    PS: a parer mio nella Prima Repubblica i giochi erano molto più chiari ed alla luce del sole. Le coalizioni si formavano in Parlamento su pochi punti programmatici. Ed a governare erano sempre i cinque partiti democratici.
    Oggi siamo governati da “marziani”, indipendentemente dalla casacca politica.

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