Lettera di Gianni Ghiani al Messaggero Veneto del 7 gennaio
Intervengo a seguito della replica che il presidente Ciriani, con piccata puntualità ha inviato al concittadino Ubaldo Muzzatti, del quale a molti sono note la preparazione e la capacità di giudizio. Visto che non è la prima e temo nemmeno l’ultima volta che interverrò sulla vicenda, voglio ricordare che da ben due anni Alessandro Ciriani giura e spergiura che il suo impegno e quello dell’ente da lui presiduto sulla Stu Makò è fuori discussione. A più riprese ha dichiarato che la nuova sede del Liceo artistico di Cordenons si farà nell’area dell’ex-Cantoni e i soldi (per quanto posticipati al 2013) sono certi e messi a bilancio.
Improvvisamente veniamo a sapere, all’inizio del 2012, dal medesimo presidente, che non ha più senso edificare una scuola in quel “deserto dei tartari” che è l’ex cotonificio. E no, adesso basta essere presi in giro. Che dopo aver subito le promesse mai mantenute dell’ex-presidente Elio De Anna adesso ci si metta pure il suo successore ad emularlo non lo si può permettere.
In Consiglio comunale, proprio due mesi or sono, tutti i gruppi di opposizione hanno preteso e ottenuto rassicurazione da parte del sindaco Ongaro che l’obiettivo di realizzare la scuola presso l’area della Stu non verrà disatteso in alcun modo. Dobbiamo forse dedurre che con il nuovo sindaco di Cordenons, nonostante l’affinità politica, siano cambiate le carte in tavola? O Ciriani ritiene che il CdA, e in primis il suo presidente Scian, non siano nelle condizioni di gestire al meglio la mission immobiliare affidata? Eppure è stato Alessandro Ciriani stesso a benedire il nome dell’attuale presidente della Stu Makò all’atto di nomina.
Presidente Ciriani non faccia l’ondivago! Se l’ente pubblico non assume fino in fondo l’impegno preso di fare l’investimento promesso in quel sito è facile intuire che la Stu avrà poco futuro davanti a sé e il Liceo non troverà casa a Cordenons. Questo è inaccettabile. Caro presidente la invito a ribadire quanto ebbe a dichiarare sempre su Il Messaggero Veneto il 15.04.2011: “Soltanto un pazzo farebbe marcia indietro a fronte di un formale impegno dichiarato pubblicamente”.
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