E’ da mesi che tra i due corre l’alta tensione. Prima o poi si doveva arrivare allo scontro diretto. E’ avvenuto ieri sera in Consiglio Comunale sin dall’inizio.
All’attacco frontale sferrato dal Presidente sulla stampa di ieri, era facile prevedere una legittima reazione da parte del Vicesindaco Raffin.
Cos’altro avrebbe potuto fare, l’uomo, dopo essere stato accusato, non solo di inadempienza ma addirittura di aver in qualche modo “boicottato” le procedure in atto di verifica e controllo della documentazione sul “caso STI” da parte degli uffici e per questo meritarsi pure le dimissioni da assessore al Bilancio nonchè da Vicesindaco?
Chi non avrebbe reagito al suo posto?
La risposta, così, non si è fatta attendere. Chiesta la parola, Raffin ha respinto al mittente le accuse, dichiarandole frutto della cattiveria di un accusatore bugiardo. Ha chiesto un chiarimento ufficiale alla presenza del sindaco e annunciato che d’ora in poi si rivolgerà al Presidente senza più chiamarlo Signore (faccia dura, dito alzato e parola scandita in un crescendo di tono e volume della voce). Un siluro arrivato dritto dritto sullo scranno più alto dell’emiciclo.
La replica non poteva che essere veemente come nello stile Del Pup. Non accetto che…le sue parole saranno oggetto di una verifica politica…lei non ha fatto il suo dovere di assessore… bisogna controllare con scrupolo l’impiego dei soldi pubblici, ecc, ecc. Una filippica di quasi dieci minuti a cui la maggioranza (non tutta ovviamente) assisteva attonita. Negli occhi dei consiglieri di Lega e PdL si leggeva chiaro lo scoramento.
Il motto “i panni si lavano in famiglia” è stato completamente ribaltato. La gente non aspettava altro. Quella venuta ad assistere ha avuto la sua dose di “sangue e arena” come nei migliori film western.
Il sindaco, raccolte le idee sperando di non peggiorare la situazione, è intervenuto per fare da pacere. Ha richiamato i contendenti e i consiglieri tutti al senso di responsabilità e correttezza. Sintetizzando: “Suvvia, signori, dobbiamo assere di esempio agli occhi dei cittadini, queste cose non si fanno davanti a tutti!”. Il maestro probabilmente ha capito: condurre una maggioranza non è come guidare una classe di alunni. Far rispettare le regole e la disciplina in politica non è proprio come a scuola (per quanto anche a scuola il polso bisogna averlo). Adesso la leggerissima differenza è venuta a galla e tutti l’hanno vista.
La discussione in Consiglio è proseguita con il presidente che aveva un diavolo per capello. Stile autoritario e discrezionalità assoluta nella gestione del regolamento. Nel corso dell’interpellanza sul “caso STI”, per esempio, c’è stata una commistione dei ruoli con relativa e manifesta parzialità nel conteggio dei tempi (35 minuti !! concessi a De Benedet perchè la materia trattata era di assoluta importanza). Per tutta la serata, poi, Egli ha dispensato reprimende e battute moralistiche all’opposizione. Un vero esempio di imparzialità.
A proposito di stile autoritario e di parzialità nella conduzione. E’ mai possibile che una cittadina, in assenza di alcuna norma che lo vieti esplicitamente, sia stata impedita di videoriprendere/fotografare, da uno dei vigili in servizio, su “mandato” di qualcuno, i lavori consiliari? Il Presidente l’ha oltrettutto, per rincarare la dose, intimata personalmente. D’altronde dopo aver espulso, in una precedente seduta, un cittadino dall’aula (con tanto di vigili ad accompagnarlo all’uscita) colpevole solo d’aver fatto una smorfia a lui non gradita, di che cosa ci si deve stupire!
Ma a fine serata la ciligina condita di fiele il Presidente l’ha riservata ancora a Stefano Raffin al quale ha appioppato l’epiteto di “fessacchiotto”. Amen.
Domanda: si può andare avanti così? Quanta desolazione dovremo vedere? La città si merita tutto questo?
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Da rilevare che il comandante dei vigili è PRONTAMENTE intervenuto su sollecitazione di Medea Moro!!! Da anni segnalo al comandante gravi episodi di violazione delle regole sul contenimento dei rifiuti (anche lastre di amianto abbandonate in un campo presso Villa D’Arco) e…non ho MAI ricevuto risposta. Dico MAI. Chissà, la prossima volta sarà più utile segnalare a Medea Moro…così l’intervento del comandante è assicurato.