Nasce il Partito Democratico 2.0

Prenderà il via il 25 aprile il nuovo tesseramento 2.0, primo passo verso il partito digitale, più innovativo e partecipativo, che guarda alla Rete per interagire con gli iscritti. Nella Direzione nazionale di venerdì verranno fatti i nomi di Serracchiani e Guerini per guidare il Partito Democratico in assenza di Matteo Renzi

Dopo il vuoto lasciato da Matteo Renzi approdato a Palazzo Chigi, la parola d’ordine nel PD è diventata “Riorganizzazione”. Riorganizzazione nella struttura partito; riorganizzazione nella segreteria; riorganizzazione nella costruzione di un partito nuovo, più coinvolgente, più dinamico e digitale. A partire dal tesseramento: si è scelto una data simbolica, il 25 aprile, festa della Liberazione, per avviare la nuova fase di tesseramento al Partito Democratico; ci saranno nuovamente le tessere plastificate dopo la pausa del cartonato di quest’anno, e come nelle tessere magnetiche del bancomat verrà stampato un codice univoco – a mo’ di password – con il quale si potrà partecipare a consultazioni online sul sito del PD, più accesso a convenzioni e agevolazioni ad hoc.

Non è una novità assoluta, ovviamente. Ma rispetto all’uso che si faceva della vecchia tessera, il metodo 2014 è più innovativo e partecipativo. Non tutte le innovazioni verranno svelate il giorno del lancio, ciò che appare evidente però è l’orizzonte che si intravede con il nuovo processo: la costruzione di un partito-rete nel quale gli iscritti, sfruttando appieno le potenzialità del web, possano interagire tra di loro e con la dirigenza mettendo in funzione le procedure democratiche che ci contraddistinguono dagli altri partiti.

Il ragionamento a valle è quello di non trascurare più internet: negli anni scorsi il PD ha sottovalutato la forma mentis della Rete, mentre altri movimenti come i CinqueStelle si ci sono buttati a capofitto facendo di internet il loro punto di forza. È evidente che quei movimenti si sono portati dietro anche tutta una serie di limiti – specialmente sull’effettiva apertura e sulla libertà degli iscritti – che il PD vuole superare, come ad esempio regolare gli strumenti adottati per far decidere gli iscritti. La promessa è dunque quella di realizzare, e quindi valorizzare, la democrazia del web. Non sarà facile, ma ci proveremo.

L’altra faccia della riorganizzazione passa inevitabilmente dalla segreteria dopo che quattro membri sono entrati nel governo Renzi (Boschi, Madia, Mogherini, Lotti). È praticamente certo che entreranno in esecutivo anche parte delle minoranze numeriche della Direzione Nazionale, anche se è ancora presto per fare dei nomi. Ma dai commenti positivi dopo l’incontro tra Cuperlo e Guerini, gli spigoli sono stati sicuramente spuntati. Venerdì, in Direzione nazionale, dovrebbe esserci la fumata bianca. Venerdì, tra l’altro, dovrebbe essere sciolto anche il nodo del ticket che guiderà il partito in assenza di Matteo Renzi: non si parla più di un vice segretario, ma di un duo che guiderà la segreteria con compiti e competenze ben precisi. A Debora Serracchiani dovrebbe essere affidato il compito di speaker del PD – una sorta di testimonial che parla a nome e per conto del partito – incarico perfettamente compatibile con gli impegni della governatrice del Friuli Venezia Giulia; Lorenzo Guerini, attuale portavoce della segreteria, si occuperà invece dell’organizzazione.

Pubblicità

3 pensieri su “Nasce il Partito Democratico 2.0

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...