Domani sera, dalle 18, il consiglio comunale discuterà dei seguenti ordini del giorno presentati dal PD e dalle forze di centrosinistra:
- Interrogazione sull’allagamento delle abitazioni in via Togliatti (che fine hanno fatto le ‘somme ingenti’ per risolvere il problema attraverso la programmazione di opere di sistemazione idrogeologica?);
- Poligono Cellina-Meduna. Misure di sicurezza e salvaguardia della salute e dell’ambiente (presenza di sostanze inquinanti oltre i limiti consentiti di cadmio, antimonio, piombo, nichel, zinco, e rame);
- Interrogazione consiliare urgente per quanto riguarda la costruzione della (fu) palestra di Villa d’Arco secondo cui le ditte subappaltatrici avrebbero ricevuto rassicurazioni dal sindaco Ongaro per la soluzione positiva della vicenda, e se corrisponde al vero che, in caso l’appaltatore non paghi, sarà il comune di Cordenons a corrispondere (per legge) all’onorario;
- Ord. del giorno sulla possibile costruzione di una centrale di biomasse in Venchiaruzzo, area SIC, senza considerare i possibili effetti sulla salute e sull’ambiente indotte dalla combustione in tale centrale;
- Ord. del giorno per impegnare la giunta a dare seguito all’invito regionale a provvedere e individuare i passaggi procedurali per il reperimento dei fondi per l’attuazione del Progetto dei Magredi, dopo che l’amministrazione regionale – su richiesta dell’amministrazione comunale di Cordenons – ha spostato i fondi già attivati per la messa in sicurezza della scuola elementare Duca d’Aosta.
Vanno inoltre ad aggiungersi altri documenti non presentati dal centrosinistra, in cui spicca un odg presentato dal consigliere del Pdl Biason (in disaccordo con la maggioranza), il quale chiede che in base alla situazione economica del paese, il progetto STU Makò è inverosimile in quanto l’investimento iniziale del comune è in continua svalutazione. Pertanto a suo parere:
- il comune non ha nessun piano di rilancio per valorizzare la società;
- la società non ha raggiunto gli obiettivi che si era prefissata;
- la società è per il terzo anno in perdita.
Le conclusioni del consigliere sono le seguenti:
- si impegna il sindaco ad avviare le procedure per chiudere tale società.
A tal proposito ci preme ricordare ai cittadini cordenonesi che circa un decennio fa l’allora presidente provinciale Elio De Anna (cordenonese) promise dieci milioni di euro per il Makò e per non far chiudere l’Istituto d’arte Galvani; il successore di De Anna, Alessandro Ciriani, cinque anni fa si accordò con l’allora sindaco Mucignat per finanziare con otto milioni di euro il recupero della zona.
Sono passati due lustri e le amministrazioni provinciali di destra non hanno fatto nulla, oggi la giunta di destra di Cordenons STA PER CHIUDERE IL MAKO E L’ISTITUTO GALVANI.
È UNA VERGOGNA!!!