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GLI OTTO CONSIGLIERI DI OPPOSIZIONE SOLIDALI CON MONTEROSSO

Aspettavamo di vedere nella lettera di convocazione del Consiglio Comunale del 21 dicembre un ordine del giorno alternativo a quello da noi presentato e discusso nel corso dell’ultima assise di novembre in solidarietà agli alluvionati della Liguria.
Dopotutto è stata la maggioranza, a seguito della bocciatura della nostra proposta di devolvere al Comune di Monterosso al Mare dei fondi per la ristrutturazione della scuola elementare, ad aver preannunciato di redigere un ordine del giorno di diversa matrice. Nulla è stato fatto. Evidentemente per il centrodestra la solidarietà verso gli altri, per di più colpiti ripetutamente da calamità disastrose, può tranquillamente aspettare.

A questo punto, coerentemente con quanto sostenuto in Consiglio Comunale, noi consiglieri di opposizione abbiamo chiesto ufficialmente alla segreteria generale del Comune di versare il nostro gettone di presenza sul conto corrente del Comune alluvionato. Riteniamo, infatti, che la solidarietà rivolta ad una comunità non deve ridursi ad un fatto esclusivamente privato compiuto dai singoli cittadini in quanto tali, ma deve essere anche un atto pubblico ed istituzionale di un’intera comunità che si esprime attraverso e a partire dai suoi rappresentanti in Consiglio.

Comunicato stampa congiunto di Partito Democratico, Scegliere Insieme, Sinistra in Comune, Libertà Civica-Italia dei Valori

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Di solidarietà e di stupide ideologie

Qualcuno si sognerebbe di dire che cosa è più grave tra il terremoto di L’Aquila e l’inondazione delle Cinque Terre? No, tanto è evidente quanto fuori luogo e di cattivo gusto sarebbe. Eppure…

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Il paese degli arroganti

Ieri Berlusconi, Bossi, Trota, Cota e qualche altro vassallo padano sono andati a trovare l’altro padano, il governatore veneto Luca Zaia, nei luoghi delle alluvioni di queste settimane. Momenti di tensione prima a Vicenza e poi a Padova tra un gruppo di manifestanti e le forze dell’ordine in occasione dell’annunciato arrivo del presidente del consiglio Silvio Berlusconi e del ministro Umberto Bossi in Prefettura per fare il punto sulle zone alluvionate. Il corteo dei manifestanti, formato da studenti, ricercatori ed esponenti dei centro sociali, che ha urlato anche “Bunga bunga non lo balliamo“, è stato tenuto lontano dal palazzo della Prefettura. Berlusconi e Bossi sono giunti a Padova verso le 13.20. All’arrivo a Padova del premier dal corteo di protesta sono partiti pesanti slogan e insulti all’indirizzo soprattutto del presidente del Consiglio. «Mafioso, mafioso» e «Dimissioni, dimissioni» sono stati alcuni degli slogan urlati dai manifestanti.

Fin qui la cronaca, alcuni giornali stamane avevano una photo-gallery dove si notava tutta l’arroganza leghista. A essere cinici si potrebbe pensare che i difetti di una certa politica siano tutti qui. C’è l’arroganza del capo che, in barba alla legge, fuma tranquillamente il suo sigaro al chiuso, in un locale pubblico e durante un incontro istituzionale. C’è Cota, il braccio destro del capo che, invece di ricordare a quest’ultimo che sarebbe bene spegnere il sigaro, gli regge il portacenere. E c’è il figlio del capo che non ha avuto bisogno di meriti particolari, a parte essere il figlio del capo, per raggiungere e frequentare assiduamente le stanze del potere.

Impunità, arroganza, servilismo, nepotismo. A essere cinici o, secondo i punti di vista, moralisti, si potrebbe dire che sono tutti in questa foto i vizi capitali della politica in Italia. O forse, a esserlo davvero, si potrebbe notare che quei vizi hanno raggiunto la Padania e la sua classe dirigente, che era nata proprio per abbatterli. Ma la Lega è ormai di casa a Roma ladrona.