Archivi tag: Annozero

Le bugie del Giornale su Annozero e Scilipoti

Cercavano le prove della corruzione del deputato ex Idv. Invece hanno solo spaventato la mamma novantunenne del parlamentare … Davanti a microfoni, telecamere, domande a raffica e fari puntati ha un mancamento. Un grande spavento con un piccolo malore, da cui si è fortunatamente ripresa in breve senza avere ben capito che cosa le fosse successo … Anche lui (Scilipoti) si è preso un bello spavento quando, verso mezzogiorno, ha ricevuto la telefonata dei familiari che gli hanno raccontato la brutta avventura capitata alla mamma anziana. «Se la sono presa con una donna di 91 anni, non capisco che logica seguano questi giornalisti – dice -. È un atteggiamento scorretto: se vuole notizie da me, Santoro può invitarmi alla sua trasmissione. Ma spaventare mia madre è stata una gravissima scorrettezza».
Il giudizio negativo su «Annozero» è condiviso da Alessio Butti, capogruppo del Pdl nella Commissione di vigilanza sulla Rai. «La Rai è un servizio pubblico e le troupe di “Annozero” non possono andare in giro a fare azioni intimidatorie come il blitz a casa dell’onorevole Scilipoti e di sua madre novantunenne, impaurita da quanto accadeva. Fare giornalismo d’inchiesta significa raccontare i fatti, non spaventare le vecchiette con incursioni minacciose».

Il Giornale

Ecco lo spavento che ha preso la novantenne mamma dell’onorevole Scilipoti

Pubblicità

Numeri

Separati in casa” – la puntata di Annozero di giovedì sera senza primedonne della politica e con facce nuove del PD – ha fatto il 23,89% di share, uno dei più alti risultati di sempre e il più alto degli ultimi mesi.

Insieme per una notte

L’informazione non si può interrompere, la stampa deve essere libera.

Il circolo del Partito Democratico di Cordenons è lieto di invitarti all’evento “INSIEME PER UNA NOTTE“.

Come sicuramente saprai, domani sera dalle 21 al Paladozza di Bologna, Michele Santoro trasmette in streaming via web e sul satellite la trasmissione “Rai per una notte” per protestare contro la regola della Par Condicio voluta da Berlusconi per zittire la libera informazione in Rai.

Per questo la Fnsi – Federazione Nazionale della Stampa Italiana – ha deciso di organizzare “Rai per una notte”, uno sciopero bianco per la difesa della libertà di stampa e dell’informazione che si terrà Giovedì 25 marzo, dalle ore 20 alle 24, al Paladozza di Bologna.

Rai per una notte sarà una manifestazione-trasmissione condotta da Michele Santoro con la partecipazione di Giovanni Floris, Daniele Luttazzi, Marco Travaglio, Vauro, la squadra di Annozero e molti altri ospiti del mondo del giornalismo e dello spettacolo: Roberto Benigni, Antonio Cornacchione, Teresa De Sio, Gillo Dorfles, Elio e le Storie Tese, Emilio Fede, Milena Gabanelli, Sabina Guzzanti, Riccardo Iacona, Giulia Innocenzi, Gad Lerner, Trio Medusa, Mario Monicelli, Morgan, Nicola Piovani, Norma Rangeri, Filippo Rossi, Barbara Serra e Antonello Venditti.

E tutti noi!

Noi del Partito Democratico di Cordenons trasmetteremo in streaming in questo spazio l’intero talk-show e ti invitiamo a partecipare guardandolo insieme e commentando ciò che si dirà sul video assieme a tanti altri amici che hanno già confermato la loro presenza. Ti chiediamo anche di condividere questo evento sul tuo profilo Facebook o sul tuo sito invitando i tuoi contatti e i tuoi lettori a partecipare, perché sarà – oltre che una manifestazione a favore della libertà di stampa e contro la regola della par condicio voluta da questo governo di destra – una serata di divertimento da passare tutti insieme.

A stasera!

Ps: fai girare!!

La destra non rinuncia al bavaglio sull’informazione

immagine documento

Il CdA Rai dopo la sentenza del TAR rifiuta di far tornare in onda i talk show. Voto contrario e dichiarazione congiunta dei consiglieri vicini al centrosinistra. Orfini e Gentiloni: “Siamo al suicidio della Rai”

Sono bastati solo pochi minuti al Cda della Rai per ribadire il No ai talk show politici in Tv. Cinque voti contro quattro hanno rimarcato quanto stabilito quasi un mese fa e fatto capire come la sentenza del Tar, che bocciava la censura dei dibattiti politici, fosse solo un piccolo ostacolo da non considerare. Insomma una conferma di coerenza da parte della maggioranza: senza regole e senza ritegno, ma con il bavaglio all’informazione.
Matteo Orfini, responsabile Cultura e Informazione della segreteria Pd attacca: “Dalla maggioranza del Cda Rai arriva una decisione sbagliata che danneggia l’azienda e priva gli utenti di un servizio importante, specie nel periodo elettorale. La maggioranza di destra, prima in commissione di Vigilanza poi in Consiglio di amministrazione, ha messo un bavaglio all’approfondimento.
Un regolamento che è stato giudicato palesemente illegittimo prima dal Tar poi dall’AgCom. Si è creata una situazione di grande difficoltà per l’azienda pubblica radiotelevisiva e un duro colpo per la libertà d’informazione. Invitiamo, perciò, la maggioranza di destra ad un atto di responsabilità, affinché riprendano le trasmissioni prima della chiusura della campagna elettorale”. Non ci sarà dunque nessun ritorno in video, per il momento, di Porta a Porta, di Annozero e di Ballarò e sarà la Commissione di Vigilanza a dover decidere sul regolamento della par condicio dopo la sentenza del Tar che ha accolto il ricorso di Sky e La7 sul regolamento dell’Agcom per le tv private.

La motivazione si legge in una nota ufficiale: “Alla luce delle ordinanze del Tar in relazione alla regolamentazione in materia di informazione e comunicazione politica in periodo elettorale, il Consiglio di Amministrazione della Rai, dopo un ampio dibattito, ha approvato a maggioranza la delibera con la quale ha dato mandato al Direttore Generale di acquisire al più presto dalla Commissione Parlamentare per l’Indirizzo Generale e la Vigilanza dei Servizi Radiotelevisivi le valutazioni di competenza, cui la Rai dovrà adeguarsi».
Alla grande delusione mostrata dal presidente Rai, Paolo Garimberti si è aggiunta un forte disappunto da parte dei consiglieri vicini alle opposizioni: Rodolfo De Laurentiis, Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten che hanno congiuntamente dichiarato: ”Esprimiamo il nostro voto contrario perché si tratta di una decisione dilatoria che non sana la forzatura di interpretazione del regolamento compiuta quando a maggioranza fu decisa la sospensione di quattro trasmissioni di approfondimento. L’ordinanza del Tar sulla delibera dell’Agcom e l’invito della stessa Autorità di Garanzia a riconsiderare la delibera assunta dal Cda avrebbero dovuto indurre la Rai a ricollocare in palinsesto da subito gli approfondimenti informativi. Siamo tra l’altro convinti che la conferma della sospensione rende concreto il rischio per l’Azienda di sanzioni”.

Duro anche Paolo Gentiloni, presidente del Forum Ict del Pd: “La Rai sarà dunque l’unica televisione senza programmi di informazione politica durante la campagna elettorale, ossia nel momento di maggiore interesse per l’opinione pubblica. E’ una decisione scandalosa, un autentico suicidio per la Rai appena mascherato dallo scaricabarile sulla commissione di Vigilanza. A questo punto il rinvio alla Vigilanza appare infatti come un mero alibi, visto che il Cda avrebbe potuto decidere autonomamente la fine del black out. Siamo di fronte a una chiara violazione degli obblighi di servizio pubblico, oltre che della legge sulla par condicio e per questo mi auguro che AgCom intervenga per imporre, sia pure all’ultimo minuto, un cambio di rotta anche alla Rai”.

E Fabrizio Morri, capogruppo PD nella Commissione di Vigilanza accusa i consiglieri RAI di “rimandare fintamente la palla alla vigilanza Rai dove la maggioranza di centrodestra, esattamente come loro, ci dirà che il regolamento non si tocca e che spetta al Cda Rai decidere. Come si vede siamo alla commedia dell’ipocrisia che si spinge fino a danneggiare pesantemente una azienda come la Rai per correre dietro alle ossessioni televisive del presidente del Consiglio. Berlusconi, infatti, è pronto pur di non avere trasmissioni ritenute scomode, a chiudere anche il programma di Vespa, a violare la Costituzione e a calpestare il diritto di fare informazione e di essere informati”.

Vincenzo Vita, senatore PD e componente della Vigilanza mette sul banco d’accusa il conflitto d’interessi: “Il Cda è un organo di amministrazione e con la scelta assunta favorisce di fatto la concorrenza. Di tutto questo dovrà rispondere nelle sedi competenti. E si è in violazione del contratto di servizio, tema sul quale ha competenza l’Autorità per le Comunicazioni”. Un brutto cortocircuito.