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Il pessimo tatticismo politico del consigliere Biason

Il consigliere Biason è da un anno che appare sui giornali intimando al sindaco, alla maggioranza e al suo partito di cambiare rotta, di essere più trasparenti ed efficienti, di non tartassare i cittadini, di usare bene i soldi dei cittadini. Bene. Le sue critiche condivisibili non fanno altro che aggiungersi a quelle che il centrosinistra fa, a ragion veduta, da due anni. A questo punto, però, ci domandiamo se, per coerenza, il consigliere Biason non sarebbe il caso che portasse a logica conclusione il suo dissenso. Infatti, chi prima allarma la giunta annunciando che sul bilancio è pronto a votare contro e il giorno dopo si affretta a rassicurare che comunque voterà a favore, non fa una gran bella figura.

Il fatto che egli annunci la possibilità, probabilmente nel 2014, di non assicurare più il suo sostegno alla maggioranza ci pare un cattivo esempio di tatticismo politicista. Se la casa sta bruciando con prontezza ci si adopera per spegnere il fuoco, non si aspetta che il danno diventi irreparabile. Il consigliere Biason si consenta un atto di responsabilità cristallina.

Giovanni Ghiani – Pd Cordenons
Carlo Mucignat – Scegliere Insieme
Laura Sartori – Sinistra in Comune
Lanfranco Lincetto – Libertà civica

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LE DIMISSIONI DI ONGARO SAREBBERO UN GESTO ONOREVOLE

Macello CordenonsL’ennesima fumata nera sulla questione del Macello, con l’abbandono dell’incontro, che doveva essere risolutivo, da parte del PdL e la richiesta di dimissioni rivolte da Del Pup e dal Gruppo misto al sindaco, decreta lo stato di confusione totale e senza sbocchi in cui è sprofondato Mario Ongaro e la sua maggioranza. Il Macello, purtroppo, rappresenta solo uno dei tanti problemi volutamente irrisolti che incombono sul Comune di Cordenons. Il più grave di tutti riguarda la discarica che l’assessore Pasqualini, dall’alto delle sue competenze e della pluriennale esperienza tecnica, contava di realizzare già l’anno scorso. Noi diciamo che fare le vittime non serve, soprattutto se i problemi si affrontano con malcelata sicumera, mentre lo spettro dei milioni di euro reclamati da Pordenone sta diventando una minacciosa realtà. Anche per questo non c’è più tempo da perdere! La città ha bisogno, al più presto, di un nuovo governo, capace e affiatato e di una maggioranza coesa. Con un po’ di umiltà e maggiore senso di responsabilità il sindaco Ongaro dovrebbe dimettersi come hanno fatto di recente i suoi colleghi di centrodestra dei comuni di Fiume Veneto e Polcenigo. Nel prossimo mese di aprile loro andranno a nuove elezioni. Perché non dare la stessa opportunità anche ai cordenonesi senza oneri aggiuntivi?