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Porta a porta

Eravamo abituati a vedere una legge appena approvata in Parlamento come secondo fine strettamente legato al Presidente del Consiglio. Così è stato per il legittimo impedimento, il lodo Alfano, il processo breve, la legge sulle intercettazioni, il piano casa e via dicendo. Non avevamo preso in considerazione però che le visite del premier, personali o ufficiali, potessero essere anch’esse motivo di conflitto d’interesse.

Si vocifera che le recenti riunioni a Palazzo Grazioli, residenza ufficiale del presidente del consiglio, siano state delle vere e proprie unità di crisi volte a concordare la prossima campagna elettorale per far rialzare i consensi verso Berlusconi presidente.

A queste riunioni sarebbero stati invitati i coordinatori del PdL Bondi, La Russa e Verdini, il ministro del turismo Michela Brambilla, per il suo legame ai Circoli della libertà, e il ministro per la gioventù Giorgia Meloni, guida politica del movimento giovanile del PdL.

La Stampa scrive oggi che oltre ai già citati componenti dell’esecutivo berlusconiano, anche un’altra persona è stata invitata al briefing segreto: Francesco Polidori, fondatore di Cepu e del discusso eCampus.

Secondo quanto riferito dal quotidiano piemontese, Polidori vorrebbe attuare il “metodo Cepu” durante la prossima campagna elettorale, facendo in modo che Berlusconi abbia un sostegno capillare tramite il contatto con gli elettori.

Il fondatore dell’Università con i tutor va anche oltre, spiegando che il suo sistema sarà molto simile a quello usato da Obama alle presidenziali:

«con il mio programma Berlusconi potrà fare come Obama, che mica ha vinto per caso. Con i miei collaboratori l’abbiamo studiato a fondo: aveva 90 mila punti di contatto con l’elettorato in tutti gli Stati Uniti».

Il patron di Cepu ha presentato delle slides con cui mostrava ai presenti come si sarebbe svolta la sua campagna, il porta a porta:

«Noi vendiamo formazione, dai corsi di recupero, all’inglese, all’università. Loro vendono politica. Ma in fondo il metodo non cambia e per me è un’occasione di business come altre: bisogna bussare a tutte le porte, ci vuole pressing e motivazione. Bisogna partire dalla sezione elettorale, ogni sezione in media 300 famiglie, e da lì scendere fino alla singola famiglia. Il concetto forte è il vicinato…»

Quindi, dalle prossime elezioni (autunno? primavera? 2013?), vedremo presumibilmente l’alleanza Pdl-Cepu nei manifesti del centrodestra, col faccione di Berlusconi a coprirlo tutto e con in mano un libro di testo tutto colorato col logo dell’azienda di Polidori bene in evidenza. Fantapolitica? Vedremo…

Polidori non è nuovo al binomio business-politica. A metà degli anni novanta si vantava della partecipazione pubblicitaria di Antonio Di Pietro, ma se gli si chiedono spiegazioni su questo presunto tradimento nei confronti del leader dell’Idv, Polidori risponde semplicemente che non è tradimento perché “è dal ‘94 che sono con Berlusconi“:

«Per carità. Di Pietro l’avevo conosciuto ai tempi della scuola a Fermo e da lì nacque una collaborazione. Era un docente del Cepu e noi ce ne approfittammo un po’ portandolo in giro a fare lezioni. Addirittura nel 1998 ha fondato l’Italia dei Valori proprio nel mio albergo Borgo Palace di Sansepolcro. Ma era solo marketing, io la penso da sempre in un altro modo, è dal ‘94 che sono con Berlusconi».

Mi vedo già il prossimo corso all’eCampus in “Scienze politiche applicata al berlusconismo avanzato”, oppure il prossimo 2×1 di Cepu: “Laurea e Ministero in soli due anni”. Sai che figurone con Silvio…

(Giacomo Lagona)

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Siete invitati ad indossare l’abbigliamento informale

La riforma sulla scuola e sull’università voluta dal ministro unico dell’Istruzione Mariastella Gelmini dovrebbe approdare a breve in Senato per essere votata. In questi giorni tutti gli atenei – dalla Sapienza di Roma all’Università di Cagliari, dalla Statale di Milano all’Università di Catania all’Ateneo di Udine- sono in mobilitazione contro il ddl Gelmini e i tagli previsti all’istruzione dalla Finanziaria di Tremonti che mette letteralmente in ginocchio le università e la ricerca. In tutto questo scempio culturale, c’è invece chi ha il coraggio di andare in un ateneo a parlare con studenti e docenti: è il premier Silvio Berlusconi e l’università scelta è l’eCampus della Cepu di Francesco Polidori a Novedrate.

Per chi fosse poco informato su cosa sia il Campus in questione, ecco un bignamino che delucida sulle attività svolte dall’ateneo brianzolo. Nato nel 2006 con decreto ministeriale dell’allora ministro Moratti, l’università telematica della Cepu è però l’unica ad aver avuto il parere negativo del Consiglio universitario nazionale (Cun) e dal Comitato nazionale per la valutazione (Cnvu).  Non solo. Poche settimane fa il Cun ha segnalato alla Gelmini molte incongruenze sul funzionamento delle università telematiche in Italia. Gli esperti del Cnvu sono attesi entro l’anno a Novedrate proprio per verificare la rispondezza dell’offerta didattica con gli standard di legge. Sul sito della Cepu e negli uffici della stessa, si vedono molti manifesti pubblicitari che invitano gli studenti ad usate la rete, ergo eCampus, per laurearsi studiando da casa ed effettuando le conseguenti verifiche ed esami stando comodamente davanti al computer.

Ma chi è a capo di eCampus? L’intricatissimo sistema societario di eCampus è oggi riconducibile a una fiduciaria lussemburghese, Jmd International Sa, di cui non è chiara la proprietà. Nelle agenzie Cepu, dove si propone l’iscrizione ai corsi di laurea eCampus, che rilasciano titoli con valore legale, si offrono anche lauree della libera università di Herisau, più volte inserita nella lista nera dei titoli falsi dal ministero dell’Università. Ma il ministro Gelmini invece di controllare come e se le università telematiche seguano l’iter ministeriale, fa orecchie di mercante invitando i prof ad andare in pensione prima.

Vi sembra possibile che il ministro dell’Istruzione non sappia come funziona eCampus? non sappia che Mr. Cepu rilascia attestati universitari senza alcun valore provenienti da atenei riconosciuti dal ministero come falsi? vi sembra possibile che con le mobilitazioni dei prossimi giorni contro i tagli alle università e alla ricerca  per la manovra di Tremonti, l’unico ateneo visitato dal Presidente del Consiglio sia proprio quello non approvato dal Consiglio universitario nazionale e dal Comitato nazionale per la valutazione? vi sembra possibile che nell’imbarazzo della scelta per le università del nostro paese, Silvio Berlusconi vada a visitarne proprio una privata?

Agli oltre 3mila iscritti all’ateneo telematico eCampus, il rettore Lanfranco Rosati in persona ha inviato una mail settimana scorsa precisando che lunedì mattina 19 luglio il campus verrà visitato privatamente dal premier Silvio Berlusconi, il quale «parlerà con studenti e docenti» e sarà un evento – sottolinea Rosati ad ogni studente telematico – «che arriccherà la tua esperienza formativa». Come dire, da non perdere. Tant’è che subito dopo l’e-mail precisa di comfermare la presenza via posta elettronica o telefonincamente e contiene persino un tassativo consiglio su come vestirsi per incontrare il premier: «Siete invitati ad indossare l’abbigliamento informale».

(Giacomo Lagona)