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L’ex assessore Gardonio non ha più titolo per lanciare sfide all’opposizione

Potrei cavarmela dicendo che l’ex assessore Gardonio non ha alcun titolo nel lanciare sfide al sottoscritto dal momento che il suo operato ai lavori Pubblici è stato valutato largamente negativo dallo stesso Sindaco Ongaro e dai suo alleati di maggioranza. Ma non voglio sottrarmi al motivo del contendere e replico subito richiamando un dato semplicissimo: non sono stato né io, né gli assessori della precedente amministrazione, Rodini e Mazzacani, ad aver stabilito che il primo lotto della palestra polifunzionale dietro l’Aldo Moro aveva i requisiti per essere considerato igienico funzionale.

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CIRIANI VUOL AFFOSSARE LA STU MAKO’

Lettera di Gianni Ghiani al Messaggero Veneto del 9 gennaio

Il triste Alessandro Ciriani

Il presidente Ciriani ha il grande pregio di rispondere con tempestività a chiunque osi muovergli delle obiezioni, dei rilievi o delle critiche, ma ha il gran difetto di ritenere che siano sempre gli altri a raccontare balle, o a non essere al corrente sullo stato delle cose. Talvolta, invece, sarebbe il caso che facesse un po’ di autocritica. Non solo lui, a dire il vero, ma tutto il centrodestra cordenonese e provinciale dell’ultimo decennio, visto che dal predecessore Elio De Anna all’attuale presidente Ciriani è stato un continuo rincorrersi di promesse e smentite sull’impegno della Provincia a dare il suo fattivo contributo per la ristrutturazione dell’area dell’ex-cotonificio Cantoni.

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CIRIANI SULLA STU MAKÒ E LA NUOVA SCUOLA FA L’ONDIVAGO

Lettera di Gianni Ghiani al Messaggero Veneto del 7 gennaio

Intervengo a seguito della replica che il presidente Ciriani, con piccata puntualità ha inviato al concittadino Ubaldo Muzzatti, del quale a molti sono note la preparazione e la capacità di giudizio. Visto che non è la prima e temo nemmeno l’ultima volta che interverrò sulla vicenda, voglio ricordare che da ben due anni Alessandro Ciriani giura e spergiura che il suo impegno e quello dell’ente da lui presiduto sulla Stu Makò è fuori discussione. A più riprese ha dichiarato che la nuova sede del Liceo artistico di Cordenons si farà nell’area dell’ex-Cantoni e i soldi (per quanto posticipati al 2013) sono certi e messi a bilancio.
Improvvisamente veniamo a sapere, all’inizio del 2012, dal medesimo presidente, che non ha più senso edificare una scuola in quel “deserto dei tartari” che è l’ex cotonificio. E no, adesso basta essere presi in giro. Che dopo aver subito le promesse mai mantenute dell’ex-presidente Elio De Anna adesso ci si metta pure il suo successore ad emularlo non lo si può permettere.

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Una scossa per il Pd provinciale

Pubblichiamo la lettera aperta di Gianni Ghiani, Presidente dell’Assemblea provinciale del Pd Pordenonese nonché segretario del Pd Cordenons, pubblicata oggi sui quotidiani locali.

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All’indomani dell’assemblea provinciale del Pd vedo con maggiore evidenza il bicchiere mezzo pieno dei contenuti emersi piuttosto che quello mezzo vuoto della bassa partecipazione. Finalmente si è tornati a discutere estesamente di contenuti con l’intenzione di mettere a fuoco in modo organico e sistemico alcuni dei grandi nodi che dobbiamo riuscire a sciogliere per dare una prospettiva all’Italia, alla nostra regione e al nostro territorio provinciale.

E’ emerso chiaramente come la questione del lavoro che manca, soprattutto per i giovani e le donne, è un vulnus per lo sviluppo strutturale della nostra società. Le imprese e le filiere di distretto possono tornare a dare lavoro se potranno contare su un sistema del credito centrato sullo sviluppo dell’economia reale e non sulla finanza; questa, lasciata crescere senza limiti, finisce per distruggere le imprese e l’occupazione. Dobbiamo altresì uscire dal circolo vizioso per cui la maggiore competitività del Paese si può conseguire solo con una maggiore precarietà dei lavoratori. Non è più accettabile che i giovani facciano una trafila indefinita e senza prospettiva fatta di stage, apprendistato, contratti a progetto e /o a tempo determinato; questo mette a rischio la stessa sostenibilità del sistema pensionistico e del welfare in generale, comunque da riformare.
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Nasce la squadra di governo del Pd Cordenons

Presso la sala Appi del centro culturale Aldo Moro, martedì scorso 29 marzo si è tenuta la presentazione dei candidati del Pd della nostra città che andranno a sostenere la riconferma del buongoverno di centro-sinistra con Carlo Mucignat sindaco: Gianni Ghiani, Alberto Fenos, Francesco Venerus, Silva Bettuzzi, Paolo Castagna, Walli Bianchini, Sabato (detto Tino) Cerchia, Luisa Bidinost, Matteo Cerrone, Franca Cozzarin, Deny Paul Darisi, Elda De Pin, Alessandro De Paoli, Milena Del Zotto, Lucio Dell’Anna, Eleonora Laggini, Giacomo Lagona, Cristina Manfrin, Claudio Marson, Simona Orciuolo, Donato Piccinin, Erica Romeo, Renato Puppi, Sandro Romanin.

Le prime foto qui

Gianni Ghiani nuovo presidente del PD Pordenone

Gianni Ghiani, segretario del circolo di Cordenons, è stato eletto presidente con un solo astenuto. Sfiorata l’unanimità, la novità è rappresentata dal fatto che a votare Ghiani sia stata anche la componente minoritaria che fa riferimento a Renzo Liva uscito sconfitto dal recente congresso.

 

“Uscire dalla crisi. Scelte e proposte”. La sintesi del segretario


L’On. Matteo Colaninno, responsabile Sviluppo industriale e della finanza d’impresa della direzione nazionale del Pd, collegandosi all’analisi fatta dall’economista Fulvio Mattioni, ha messo in rilievo che i provvedimenti tampone, per quanto necessari, attuati dal Governo in questi venti mesi di crisi per assicurare la cassa integrazione in deroga a centinaia di migliaia di lavoratori non sono sufficienti a far uscire l’Italia dal tunnel della recessione.

Occorre che la politica si faccia avanti. Il Governo e il Parlamento non possono non esercitare un ruolo di guida e di regolazione dei naturali processi di ristrutturazione indotti dal mercato, soprattutto in presenza di una crisi sistemica come quella che stiamo attraversando.

Solo così possiamo definire le premesse giuste, capaci di avviare una grande “ristrutturazione” del nostro sistema industriale e manifatturiero, unico strumento questo per uscire dalla crisi epocale che stiamo vivendo. Dal processo di globalizzazione non si scappa e per questo bisogna aiutare le PMI a intraprendere su ampia scala internazionale magari aggregandosi, consorziandosi o comunque agendo in sinergia con altre imprese per avere maggiore massa critica di intelligenza, capitale e capacità commerciale.

Pur riconoscendo i meriti fondamentali della piccola impresa non ci è consentito di rispondere ai profondi cambiamenti della geografia economica, delle produzioni e delle competenze semplicemente “ammortizzando” in modo passivo l’enorme valore costruito nel tempo dalla piccola impresa, e lasciandola nei fatti in una preoccupante solitudine.

La capacità dell’impresa, sia nel breve che nel lungo termine, di far fronte ai propri impegni finanziari, di sostenere gli investimenti, di stabilizzare strategie di espansione delle vendite e delle quote di mercato, di mantenere redditività e capacità di sviluppo è oggi sempre più determinata dalla sua solidità patrimoniale e finanziaria. Bisogna puntare sulla capitalizzazione delle imprese e per questo lo Stato deve agire con incentivi e sgravi. Aiutare le imprese ad evolversi con l’introduzione di nuove competenze manageriali; promuovere una diversificazione della finanza d’impresa, reimpostare anche con nuove leggi il rapporto con il sistema bancario è una priorità assoluta.

La finanza non è un male, ma diventa fonte di speculazione e destabilizzazione dei mercati se la politica rinuncia a porre regole ferree a tutela della trasparenza delle operazioni, dell’economia reale e del lavoro.

E’ necessario, per recuperare risorse economiche utili a rilanciare il sistema economico, combattere l’enorme evasione fiscale che in Italia è quantificabile in oltre 100 mila miliardi di euro!

Occorre combattere la criminalità organizzata in modo straordinario perché soprattutto nel Sud questa produce una devastazione sociale ed economica che sta condizionando lo sviluppo di tutto il Paese. E’ stato calcolato che le mafie hanno un fatturato di 120 mila miliardi l’anno! La corruzione che si consuma attorno agli appalti costa all’Italia tra i 50 e i 60 mila miliardi. In tal senso, bisogna fare subito una legge anti-tangenti. Insomma al Paese mancano quasi 300 mila miliardi di risorse che sono indispensabili per incrementare stipendi e salari, supportare la ricapitalizzazione delle imprese, tagliare il cuneo fiscale che determina un costo del lavoro che toglie competitività alle imprese e potrebbe dare più soldi in busta paga ai lavoratori. Non è con lo scudo fiscale che si può pensare di recuperare danaro, men che meno imponendo una scandalosa tassa del 5% soltanto, come è stato fatto. La cosa ridicola è che quei 90 mila miliardi rientrati in Italia dai conti esteri sono stati reinvestiti in speculazione finanziarie e non in investimenti e allo Stato sono affluite solo le briciole. Bastava, almeno, porre un’aliquota del 20% come in America o in altri Paesi dell’UE!

Per tutto questo il Pd ha avanzato delle proposte di legge o emendamenti alle leggi del Governo per consentire provvedimenti di rilancio del sistema produttivo e di contrasto all’illegalità economico-finanziaria ma tutto è stato bocciato. Questo gli italiani non lo sanno o lo sanno molto poco. Il livello d’irresponsabilità del Governo Berlusconi è enorme ma intanto passa in tutte le televisioni l’idea che tutto va per il meglio. Sarà anche un problema nostro, come Pd, di comunicare meglio e di essere più coesi al nostro interno, ma è in dubbio che conta moltissimo il fatto che mentre il Pd riesce a parlare a 4 milioni di italiani una volta alla settimana (a “Ballarò”) il Governo parla da mattina a sera in tutti i telegiornali a 30 milioni di italiani. Una sproporzione di condizioni che ci rende la vita decisamente difficile.

Le slides di Fulvio Mattioni presentate durante la serata.

Giovanni Ghiani, segretario circolo Pd Cordenons