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Un passo avanti importante

Un passo avanti importante

Soddisfazione di Bersani per il recepimento del principio del reintegro in relazione all’Articolo 18 da parte del governo. Intervista al TG3.

“Quell’articolo non sarà scritto con la mia penna, tuttavia credo che sia un passo avanti importantissimo”. Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha definito il testo della riforma del mercato del lavoro presentato ieri dal premier Monti e dal ministro Fornero.

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Per l’Italia e per l’Europa servono riforme vere

Basteranno le ultime decisioni per mettere l’Unione Europea e l’Euro al riparo dall’attacco speculativo dei mercati sui debiti sovrani? La domanda è giustificata: le istituzioni europee, condizionate dal prevalere delle logiche nazionali e in particolare dalla volontà della Germania, sono da mesi sempre in ritardo di fronte ai mercati finanziari. Con il risultato che anche le risorse ingenti stanziate per il cosiddetto “fondo salva stati” potrebbero non essere sufficienti a conquistare una effettiva stabilità dell’eurozona.
In tutti i Paesi dell’Unione si discute molto di questo: del ruolo della Bce e della necessità di una riforma che la renda garante del debito dell’intera area; della riforma dei Trattati così da impegnare nel medio e lungo periodo gli Stati membri a rispettare vincoli di bilancio ed evitare situazioni di squilibrio eccessivo; dell’esigenza di politiche e scelte europee a favore della crescita senza la quale le politiche di rigore finanziario rischiano di risultare totalmente inefficaci oltreché socialmente insostenibili; della necessità di un rafforzamento dell’architettura istituzionale europea nella dimensione comunitaria piuttosto che in quella intergovernativa; della democrazia nel tempo della globalizzazione dei mercati finanziari che “decidono” (o impongono decisioni) senza alcuna legittimazione da parte dei cittadini… Continua a leggere

Se non ora quando?

Dopo S&P anche Moody’s declassa il debito italiano, e a cascata Regioni ed enti locali vedono abbassare il loro rating. Lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi si è stabilizzato a cifre record. Le stime sulla crescita sono tutte pessimistiche.
A Barletta quattro giovani operaie muoiono sotto il crollo di una palazzina in cui lavoravano in nero per meno di quattro euro l’ora, squarciando il velo su una condizione meridionale e femminile insopportabile per un Paese civile e avanzato.
Intanto il capo del Governo prosegue l’osceno teatrino delle battute da caserma, nella stanca ripetizione di un copione ormai ributtante. Il Paese è sull’orlo del baratro, epicentro di una crisi che rischia di travolgere l’Europa, e noi dobbiamo continuare ad avere un Presidente del Consiglio che non distingue il Parlamento dal Bagaglino?

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Il governo non è più maggioranza

Ciò che fa davvero impressione nella mozione di sfiducia presentata dal capogruppo del Partito Democratico, Dario Franceschini, e discussa ieri pomeriggio alla Camera, non sono soltanto i numeri con cui si è stabilito che la maggioranza non è più maggioritaria al governo di questo Paese, ma bensì come quest’ultima si stia man mano che passano i giorni sempre più sgretolando sotto i suoi stessi frantoi politici.

A toccare i punti salienti del dibattito di ieri è stato lo stesso Franceschini, il quale, con un discorso talmente inappuntabile sul merito della mozione di sfiducia al sottosegretario alla giustizia – mentre tutta la maggioranza, soprattutto il guardasigilli Alfano, si è soffermata sul piano penale della questione e non sul piano politico – ha spalancato la porta della crisi che solo il Presidente del Consiglio si ostina a dire inesistente:

La maggioranza uscita dalle elezioni non c’è più. C’è una maggioranza residuale che dovrà conquistarsi la sopravvivenza volta per volta, con le astensioni sui singoli emendamenti. E’ iniziata la seconda parte della legislatura e sarà tutta diversa. Non sappiamo quanto durerà. Ma, on.le Berlusconi, non pensi di spaventare tutti minacciando le elezioni: ridotti come siete a brandelli le perdereste! Si ricordi che lei può dare le dimissioni e il giorno che lei lo farà sarà il giorno della sua resa e della nostra vittoria. Ma un minuto dopo le dimissioni lei esce di scena e la parola passa al capo dello Stato e al Parlamento e noi che sappiamo che sarebbe folle tornare a votare per la terza volta con questa legge elettorale – questa porcata come l’avete chiamata – faremo ogni battaglia per tornare a votare con una legge diversa. Nostro obiettivo è riconsegnare l’Italia ad un confronto normale e civile

L’altro dato interessante è venuto fuori dal discorso della deputata del Pdl Chiara Moroni.

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Il Governo contro la Questura di Roma

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Alla cortese attenzione delle testate giornalistiche e degli organi di stampa
COMUNICATO STAMPA DEL 21 MARZO 2010


Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle forze di Polizia

Il Pdl attacca la Questura di Roma sui numeri della manifestazione di ieri. Maccari (COISP): “Questo Governo è una farsa senza precedenti… non perde tempo per pugnalare la Polizia alle spalle, si vergogni!”

Un Governo che sfila contro un altro potere dello Stato (visto che ieri a Roma abbiamo sentito solo slogan contro la Magistratura che è un potere dello Stato) e che smentisce i propri organismi (visto che stamattina gli organizzatori della manifestazione di Roma contestano i dati della Questura che, se qualcuno se lo fosse dimenticato, è composta da uomini della Polizia che si chiama di Stato…). Questo è il paradosso kafkiano, il festival dell’assurdo che sta vivendo in questo momento l’Italia, probabilmente senza neanche accorgersi della gravità di quanto accade. Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp – il Sindacato Indipendente di Polizia – attacca duramente le osservazioni dei rappresentanti del Governo e lo stesso Premier che “nel tentativo di accreditare un altro suo fallimento – dice Franco Maccari – fa pronunciare ai suoi uomini parole dai contenuti pericolosissimi. Cosa spera di ottenere se Gasparri parla di un Questore in coma etilico e Cicchitto definisce la Polizia deviata? Glielo diciamo noi cosa otterrà – dice ancora Maccari – un violento scontro sociale senza precedenti in cui i mandanti, questa volta in maniera palese, (in altri tempi lo furono in maniera oscura), saranno proprio i rappresentanti del Governo che dovrebbero tutelare la società e non darla in pasto ai beceri istinti di chi, nel nome di un’impunità che sente arrivare dall’alto, si sentirà autorizzato a sbeffeggiare il lavoro di tutti quei Poliziotti impegnati nella tutela della sicurezza e della legalità”.

“Caro Presidente Berlusconi – dice ancora il Segretario Generale del Coisp – ci giunge voce, e non è solo una voce, che il suo coordinatore nazionale abbia inviato una lettera ai delegati abruzzesi per “intimargli” di raggiungere il numero di cinquanta pullman per Roma. Sa cosa significa questo politicamente? Significa che quella piazza la volevano in pochi, significa caro Presidente, che i primi a mettere in pericolo la gestione dell’ordine pubblico sono stati i suoi uomini intimando alla gente di partecipare. Questo Governo è la farsa di se stesso – conclude il leader del Sindacato Indipendente di Polizia – non una parola da quel palco è stata pronunciata in favore delle Forze dell’Ordine, non un provvedimento è stato annunciato sulla sicurezza nelle città. Eppure c’erano candidati alle presidenze di regioni “ad alto rischio” come la Calabria, che hanno fatto la parte dei servi sciocchi, cantando la canzone che il padrone aveva ordinato loro di cantare. Presidente il vero coma etilico è quello in cui Lei tenta di mandare questo Paese ubriacandolo di un vino di ultima scelta”.

Con gentile richiesta di pubblicazione e consueta attenzione giornalistica.

Decreto Legge Interpretativo

Di seguito il DECRETO LEGGE INTERPRETATIVO che ha sancito come i poteri forti sono al di sopra delle regole, mentre i poveracci devono rispettarle, pena l’esclusione.

6 MARZO 2010

Decreto legge recante interpretazione autentica di disposizioni del procedimento elettorale e relativa disciplina di attuazione

ARTICOLO 1
Interpretazione autentica degli articoli 9 e 10 della legge 17 febbraio 1968 n. 108

1.Il primo comma dell’articolo 9 della legge 17 febbraio 1968, n. 108, si interpreta nel senso che il rispetto dei termini orari di presentazioni delle liste si considera assolto quando, entro gli stessi, i delegati incaricati della presentazione delle liste muniti della prescritta documentazione hanno fatto ingresso nei locali del Tribunale o della Corte d’appello. La presenza entro il termine di legge nei locali del Tribunale o della Corte d’appello dei delegati può essere provata con ogni mezzo idoneo.

2.Il terzo comma dell’articolo 9 della legge 17 febbraio 1968 n. 108 si interpreta nel senso che le firme si considerano valide anche se l’autenticazione non risulti corredata da tutti gli elementi richiesti dall’articolo 21, comma 2, ultima parte, del decreto del presidente della Repubblica 28 dicembre 2000 n. 445, purché tali dati siano comunque desumibili in modo univoco da altri elementi presenti nella documentazione prodotta. In particolare, la regolarità dell’autenticazione delle firme non è comunque inficiata dalla presenza di un’irregolarità meramente formale quale la mancanza o la non leggibilità del timbro dell’autorità autenticante, del luogo di autenticazione nonché della qualità dell’autorità autenticante.

3.Il quinto comma dell’articolo 10 della legge 17 febbraio 1968, n. 108, si interpreta nel senso che le decisioni di ammissione di liste di candidati o di singoli candidati da parte dell’ufficio centrale regionale sono definitive, non revocabili o modificabili dallo stesso ufficio. Contro le decisioni di ammissione può essere proposto esclusivamente ricorso al giudice amministrativo solo da chi vi abbia interesse. Contro le decisioni di eliminazioni di liste di candidati oppure di singoli candidati è invece ammesso ricorso allo stesso ufficio centrale regionale, che può essere presentato, entro 24 ore dalla comunicazione, solo dai delegati della lista alla quale la decisione si riferisce.

4.Le disposizioni del presente articolo si applicano anche alle operazioni e ad ogni altra attività relative alle elezioni regionali, in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto legge. Ai fini dell’applicazione del comma 1 la presentazione delle liste può essere effettuata dalle ore 8 alle ore 16 del primo giorno non festivo a quello di entrata in vigore del presente decreto.

ARTICOLO 2
Norma di coordinamento
del procedimento elettorale
1. Limitatamente alle consultazioni per il rinnovo degli organi delle regioni a statuto ordinario fissate per il 28 e 29 marzo 2010, l’affissione del manifesto recante le liste e le candidature ammesse deve avvenire a cura dei sindaci, non oltre il sesto giorno antecedente la data della votazione.

ARTICOLO 3
Entrata in vigore
Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella «Gazzetta Ufficiale» della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. É fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e farlo osservare.

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Chissà come mai

Daniela Santanchè è una donna che sa il fatto suo: anni fa aprì assieme a Flavio Briatore il Billionaire, il locale più trendy della Costa Smeralda, e da un paio d’anni è anche la felice proprietaria di Visibilia, l’agenzia che raccoglie la pubblicità per Libero. Dunque la sua vita professionale va a gonfie vele. L’anno scorso inoltre ha fatto il suo più grande colpaccio: ha tolto dalle mani di Mondadori pubblicità, la raccolta per il Giornale, quotidiano del gruppo Berlusconi di cui Paolo Berlusconi ne gestisce le trame per conto del fratello Presidente del Consiglio. Il nuovo decennio per l’ex donna di ferro di An si è aperto nel migliore dei modi.

Dopo essere stata allontanata da An ed essersi accasata con La Destra di Storace, la Daniela nazionale in quest’ultimi due anni è tornata alla ribalta con il re-accasamento presso la corte dei miracoli del Pdl, tanto da guadagnarsi le prime pagine dei due giornali principe dell’agognato centro destra, e diventare la spregiudicata front woman in tutti talk show giornalieri in tv: dalla mattina alla sera, passando dal dopo pranzo con la Setta al pomeridiano con Sposini.

Certo che la bella signora della politica destroide ne ha fatta di strada dai tempi del primo matrimonio col chirurgo plastico: la Visibilia chiuderà l’anno fiscale con un fatturato previsto attorno ai 40 milioni di euro, e con un 2009 chiuso a +30% rispetto al 2008 la Santanchè è una delle donne più ricche e potenti della politica italiana.

Chissà come mai proprio adesso diventa sottosegretario al Welfare.

Privilegi di un europarlamentare

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Nell’inchiesta risulta indagata anche la presidente del Consiglio regionale della Campania, Sandra Lonardo, destinataria di un provvedimento di divieto di dimora in Campania, dove svolge la sua attività istituzionale. Non solo: stamane sette carabinieri sono entrati nella villa della famiglia Mastella a Ceppaloni, nel Beneventano e ne sono usciti dopo qualche ora.
«Uno schiforacconta Clemente Mastellami so­no fatto passare i carabinieri e gli detto che non si doveva­no permettere, che sono un parlamentare europeo, che stavano violando i miei privi­legi».

Chi sfiducerà adesso Mastella, il Governo o l’Europarlamento?

Manifestiamo tutti a favore della libertà di stampa

Comunicato stampa

La misura è ormai colma ed è urgente manifestare la nostra indignazione senza indugio pubblicamente. Il Paese sta soffocando sotto una cappa di intimidazione e di restringimento delle libertà fondamentali così come è sotto attacco costante l’unità nazionale e la Costituzione. I fatti di questi ultimi mesi lo confermano: Berlusconi da una parte e Bossi dall’altra stanno mettendo a repentaglio la reputazione dell’Italia a livello internazionale e comprimendo diritti e valori che sono a fondamento della nostra democrazia.

Mentre la crisi miete disoccupati e la produzione è a picco il governo fa propaganda incensando se stesso senza risolvere i problemi veri. E mentre gli italiani arrancano, il premier abusa del suo potere pensando di essere al di sopra del bene e del male nella vita privata come in quella pubblica. Noi Democratici diamo che come italiani dobbiamo svegliarci alla svelta. Fuori dai nostri confini nazionali è lampante a tutti che un capo del Governo capace di controllare buona parte del sistema televisivo e della stampa, che insedia direttori obbedienti e fidati e destituisce quelli che vogliono esercitare la loro libertà di espressione e l’autonomia di giudizio, rappresenta una incredibile anomalia tale da diventare l’anticamera di un potere autoritario e illiberale.

L’attacco frontale al direttore di Avvenire e la denuncia a Repubblica e l’Unità danno la dimensione del livello di intimidazione di cui il Capo è capace per zittire chiunque si azzardi ad esercitare il suo legittimo diritto di critica. Di fatto è a rischio l’esercizio della libertà di parola e di stampa sancito dall’art. 21 della Costituzione: un diritto senza il quale la vita democratica viene inevitabilmente compromessa. Per questo il Circolo PD di Cordenons manifesterà in Piazza della Vittoria e terrà un comizio politico il pomeriggio di sabato 3 ottobre dalle 17.00 alle 20.00.

Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

Giovanni Ghiani, Segretario Circolo PD Cordenons