di Natale Sorrentino
Dopo un paio di decenni in cui si sono celebrati i fasti del “privato”, per definizione efficiente, in contrapposizione al “pubblico”, inefficiente in quanto tale, oggi ci rendiamo conto dell’insostenibilità di tali affermazioni. Vedasi il sistema bancario privato, il sistema sanitario privato e i mille servizi che il pubblico ha relegato al privato (autostrade, autovelox, telecomunicazioni…).
Fra pubblico ed efficienza non c’è nessuna contraddizione, a patto che il servizio venga gestito con criteri di trasparenza ed ottimizzando le risorse. Anzi, non essendo il “profitto” lo scopo della gestione pubblica di un servizio, questa può offrire al cittadino un servizio migliore ed economicamente conveniente. Infine, riferendomi ad alcuni fatti di cronaca, trovo insopportabile che un cittadino rischi la morte, come purtroppo è accaduto, perchè non è in grado di pagare la bolletta per l’erogazione di un servizio (in quel caso il gas).
Ritengo che l’acqua, la luce e il gas debbano essere considerati “beni inalienabili” della persona e che gli enti, anche in caso di “morosità”, debbano continuare ad erogare un minimo vitale di energia e di acqua. Come del resto avviene in altri paesi, come il Belgio o la Francia, in cui la “morosità” viene letta come “allarme sociale” e non come pretesto per “tagli” e “repressione”.