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Il mille piazze di Pordenone

Ieri si è tenuta la manifestazione “Mille piazze per l’alternativa” organizzata in 1200 piazze italiane dai circoli del Partito Democratico. Pordenone non poteva mancare, e con l’aiuto organizzativo del circolo di Cordenons e di Porcia, sono stati montati due gazebo in Piazza del Municipio in centro a Pordenone, e grazie ad un folto pubblico presente, si è dato il via ad una delle più importanti manifestazioni di questi ultimi anni. I due gazebo sono serviti principalmente per raccogliere le firme per le petizioni contro i tagli alla cultura nella nostra provincia – Cinemazero e Teatro Verdi su tutti – e a favore dell’appello di Roberto Saviano a Berlusconi contro la legge sul processo breve (anche se sarebbe meglio chiamarla legge annulla processi, perché in realtà non li abbrevia ma li annulla).

Sono intervenuti molti personaggi della politica e della società imprenditoriale, tra cui spiccano Lodovico Sonego al quale è toccato l’onere di aprire il dibattito spiegando i motivi della manifestazione, il nostro presidente del consiglio comunale Franco Vampa che ha parlato delle vicende giudiziarie del premier, il capogruppo a Pordenone Flora Bomben che ha espresso i suoi dubbi per la nuova finanziaria regionale,  il capogruppo provinciale Giorgio Zanin si è soffermato maggiormente sulle proposte fatte dal Pd in provincia e sull’operato non proprio idilliaco della giunta Ciriani. Si è discusso dei tagli che la finanziaria porterà alla scuola e alla sanità pordenonese: nel primo caso la nuova riforma del ministro Gelmini dice chiaramente che ci dovrà essere il maestro unico, mentre nella realtà ci sono scuole dove gli insegnanti arrivano addirittura fino a sei per classe perché non esiste la figura dell’insegnante specialista (caso più unico che raro: in Italia un insegnante diventa specialista d’inglese dopo aver fatto un corso ministeriale di 150 ore); nella sanità si sono ripetuti i dettami di una nuova epurazione per l’ospedale di Pordenone, dove, con la nuova finanziaria, ci saranno notevoli tagli e si porterà il nosocomio cittadino dall’eccellenza alla degenza delle strutture.

A mezzogiorno il segretario provinciale Francesca Papais ha chiuso l’incontro riprendendo tutti i propositi del Partito Democratico provinciale per le drastiche situazioni create dall’esecutivo regionale e nazionale, auspicando una stagione di lotta politica contro i tagli perpetrati ai danni dei cittadini.
Sotto potete vedere lo slide con le immagini della giornata di ieri, e qui il set completo. Buona visione!

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Solidarietà alla Caritas e al Vescovo contro gli attacchi leghisti

di Gianni Ghiani

Caritas PordenoneIl Circolo PD di Cordenons esprime solidarietà al Vescovo e alla Caritas diocesana per gli intollerabili attacchi della Lega per bocca del suo capogruppo in consiglio regionale Danilo Narduzzi. E’ vergognoso che si continui a insinuare che la Caritas faccia “business sulla pelle degli immigrati”. Senza il servizio ben organizzato di accoglienza, informazione, supporto ai bisogni di assistenza, casa, lavoro e quant’altro che la Caritas svolge quotidianamente e in stretta collaborazione con i Comuni e tutta la rete dei Servizi pubblici territoriali, l’integrazione degli immigrati sarebbe in grave difficoltà. La vera sicurezza nasce della buona integrazione. E’ da irresponsabili non riconoscere il prezioso apporto che offre la Caritas insieme alle altre associazioni di volontariato anche sul piano delle prevenzione dei problemi sociali che una insufficiente organizzazione dell’integrazione può comportare.

E poi la Lega si fa paladina del simbolo del crocifisso in tutti i luoghi pubblici? Quale spudorata incoerenza! Vadano a rileggersi il Vangelo se tanto tengono alla difesa del simbolo della cristianità. Ad ogni buon cittadino, credente o no che sia, risulta, inoltre, del tutto evidente che far chiudere l’ambulatorio sanitario presente in Ospedale e che serve a prevenire/curare le malattie degli immigrati anche clandestini, non è solo in palese contraddizione con la parabola del Buon samaritano, ma anche con il buon senso (ci garantisce tutti impedendo la diffusione di malattie) e i più elementari precetti di civiltà laicamente intesi.