Sì del Senato alla fiducia posta dal governo sull’articolo 1 del disegno di legge sul legittimo impedimento: l’Aula di Palazzo Madama ha votato con 168 sì, 132 no e 3 astenuti. L’articolo 1 stabilisce, tra l’altro, che per il presidente del Consiglio e per i ministri costituisce legittimo impedimento a comparire nelle udienze dei procedimenti penali, come imputati, il concomitante esercizio di una o più attività di governo. Il corso della prescrizione, comunque, rimane sospeso per l’intera durata del rinvio.
Il legittimo impedimento, prevede ancora l’articolo 1 del ddl, si applica anche ai processi penali in corso alla data di entrata in vigore della legge. Esito-fotocopia per l’articolo 2: il Senato ha concesso la fiducia con 168 voti a favore, 132 contrari e 3 astenuti. Ottenuta la seconda fiducia, sono iniziate le dichiarazioni di voto. Durante le quali i senatori del Pd hanno inscenato una protesta: mentre parlava, a nome del gruppo, il senatore Nicola Latorre, gli altri hanno sventolato una copia della Costituzione. Boato dai banchi della maggioranza.
Con la doppia fiducia del Senato sul ddl che introduce il legittimo impedimento, il governo Berlusconi passa in pochi giorni a quota 31 fiducie (l’ultima, la numero 29, risale a pochi giorni fa, il 4 marzo, posta sul decreto Enti locali alla Camera). Con oggi, il Berlusconi IV nel suo anno e dieci mesi di vita “stacca” il Berlusconi II che nella XIV legislatura in quasi quattro anni (per la precisione 3 anni e dieci mesi) aveva fatto ricorso alla questione di fiducia 29 volte.
Chissà quale altro record ci riserverà per il futuro questo governo…