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Come uscire dalla crisi?

A quasi due anni dall’inizio della tempesta finanziaria del 2008 e della conseguente crisi economica che ha colpito duro nel 2009 e che si fa ben sentire anche nel 2010, riteniamo importante come circolo proporre alla cittadinanza una opportunità di approfondimento e di riflessione. Quella che stiamo vivendo è una crisi epocale e mondiale e l’uscita non sarà spontanea per cui il rimedio non può essere l’attesa. Le crisi rappresentano dei momenti di dis-equlibrio da cui si esce ritrovando un nuovo equilibrio, diverso dal precedente. Le crisi implicano un cambiamento. Possono diventare generative se ci si impegna a riconoscerne le cause e a definire chiare ed efficaci strategie di uscita. Fermarsi in un porto sicuro, o ritenuto tale, in attesa che passi la tempesta in questo caso non serve, anzi è pericoloso. Eppure è quello che predica da mesi il governo Berlusconi.
Dopo la tempesta, infatti, il territorio potrebbe essere sostanzialmente cambiato, tale da non essere più riconoscibile per alcuni, mentre per quelli che sono riusciti decifrare i nuovi assetti e a disegnarne le mappe il vento è già in poppa. Dalle situazioni di crisi si esce assieme e cambiando, non solo la pelle ma anche forma e struttura. Concetti come ricerca, innovazione, formazione, globalizzazione, integrazione, sostenibilità, equità non devono essere solo belle parole da inserire all’interno di ogni discorso ma devono essere assunti come valori su cui fondare la azioni delle amministrazioni pubbliche e delle imprese.
Cosa può fare la politica in un simile frangente? Prima di tutto bisogna non negare le evidenze, poi capire le cause, quindi attivare le opportune strategie, nazionali e locali, non solo per uscirne ma sopratutto per uscirne bene assieme, famiglie ed imprese. Prendendo spunto dal titolo di un libro di Primo Levi “I sommersi e i salvati”, possiamo aspettarci che qualcuno sarà sommerso e che qualcun altro sarà in grado di salvarsi. La buona politica deve far si che si realizzi la seconda ipotesi, salvando assieme alle famiglie e alle imprese la coesione e l‘integrazione sociale.

Nel corso dell’incontro di MERCOLEDÌ 13 MAGGIO alle ore 20.30 presso la Sala consiliare al Centro Culturale “A. Moro” interverranno:

– l’economista Fulvio Mattioni illustrando una serie di elementi e dati per un corretto dimensionamento della crisi e dei suoi effetti, con una particolare attenzione alla nostra Regione ed alla nostra Provincia.

– l’Onorevole Matteo Colaninno, che oltre ad essere un deputato del PD è anche un imprenditore, presenterà le proposte del PD e farà il punto della situazione rispetto al percorso del nostro paese per uscire dalla crisi, raccontandoci cosa è stato fatto dal Governo e cosa si sarebbe dovuto e potuto fare.

– il consigliere regionale Paolo Pupulin a sua volta porterà la voce del PD regionale ed illustrerà quanto è stato fatto e purtroppo anche non fatto dalla Giunta Tondo per far ripartire la nostra Regione.

Coordinerà la serata il segretario del Circolo Pd di Cordenons Giovanni Ghiani. Dal pubblico interverranno rappresentanti politici, delle Organizzazioni sindacali e datoriali del pordenonese e cittadini.

Sarà, insomma, un’occasione di confronto sui contenuti con ottica propositiva che crediamo particolarmente preziosa per tutti.

Scarica il volantino

ps: fatti riconoscere come nostro lettore 😉

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Fai sentire la tua voce!

L’Italia versa in uno stato in cui la legalità è messa a dura prova. La Costituzione, che il Governo ha giurato di obbedire, dice chiaramente nell’Articolo 3 che nessuno è al di sopra della legge. Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sta cercando di calpestare quel dovere che ogni uomo e ogni donna italiana sono tenuti a rispettare. Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sta cercando di far approvare dal Parlamento italiano una serie di leggi che lo metteranno al di sopra della legge e libero da ogni presunto reato finora commesso.

Dopo il Lodo Schifani e dopo il Lodo Alfano, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi adesso ci riprova con il disegno di legge sul processo breve: in caso di processo in primo grado, per reati con pene inferiore a dieci anni, scatta l’estinzione se il processo non si chiude entro due anni per ogni grado di giudizio. L’estinzione arriva ancora prima se l’imputato è incensurato e il reato contestato è avvenuto prima del 2 maggio 2006. I processi che il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha in corso rientrano tutti almeno in una delle tre forme del ddl presentato al Senato settimana scorsa.

Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi cerca di mettersi al di sopra della legge. È ora di dire basta!

L’articolo 18 della Costituzione recita:

I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli della legge penale

Per questo motivo, domani alle 20.30 presso la sala consiliare “De Benedet” in Via Traversagna, il Consiglio comunale di Cordenons si assocerà ai suoi cittadini per discutere dello Stato e della legalità in Italia e le conseguenze per i cittadini.

Ogni cittadino di Cordenons avrà piena libertà di parola per esprimere il proprio malcontento sulla legalità nel nostro Paese, dello stato in cui viviamo tutti noi e delle ripercussioni che questo scellerato Governo trasmette alla propria gente.

Non capita tutti i giorni che il Consiglio comunale di Cordenons apra le porte alla popolazione, non capita di frequente che ognuno di noi possa esprimere il proprio parere davanti all’amministrazione cittadina. Non farti scappare questa occasione, fai sentire la tua voce per la legalità in Italia. L’amministrazione comunale di Cordenons ha indetto un Consiglio straordinario per dare la parola a tutti: cogli l’occasione per dire la tua. Fai sentire la tua voce!