Intervento del Consigliere Sandro Romanin al Consiglio straordinario del 18/11/2009
Inizierò questo intervento con quattro citazioni .
La prima: “dove non vi è legalità non può esserci libertà” (PIERO CALAMANDREI, giurista, giornalista,docente universitario,perseguitato dai nazifascisti e componente delle commissioni per la stesura della CARTA COSTITUZIONALE).
La seconda: ‘In Italia quella tra cittadino e legalità è una relazione sofferta, la cultura di questo Paese di corporazioni è basata soprattutto su furbizia e privilegio. Tra prescrizioni, leggi modificate o abrogate, si è arrivati a una riabilitazione complessiva dei corrotti.’ (GHERARDO COLOMBO).
La terza : la legalità è la premessa del dibattito politico, o almeno dovrebbe esserlo la premessa e non il risultato.( ROBERTO SAVIANO).
La quarta: ‘Questo continuo spostamento dei confini tra legalità e illegalità produce un disagio altissimo, che non è solo morale. Diventa un fatto di costume sociale. E’ quello che io chiamo la morale del motorino. Che imperversa in Italia. Con il motorino si può evitare la fila, destreggiarsi tra le auto e poi passare con il rosso. Tanto con il motorino si ha facilità di manovra, si può andare contromano, si fa lo slalom. Insomma si fa quello che si vuole, fregandosene delle regole. Che anzi, diventano un elemento di fastidio, di disturbo’. (ANDREA CAMILLERI).
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